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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Catellani fra tre cuori, Atalanta, Palermo e Lecce

Ceduto il fantasista Valdes all'Atalanta, la società giallo-rossa potrebbe pescare il naturale sostituto puntando su una giovane promessa italiana, Andrea Catellani, 19enne in forza alla Reggiana.

La notizia non è ancora ufficiale, ma l'esperienza di Jaime Valdes con la maglia del Lecce è ormai giunta al capolinea. Nella consueta partitella infrasettimanale disputata nel pomeriggio, il "Pacarito" è rimasto ai box bloccato da una misteriosa sindrome influenzale. Più probabile che il fantasista cileno abbia ormai preparato le valigie, pronto per salire sull'aereo con destinazione Bergamo. Il contratto di Valdes con la società giallo-rossa sarebbe scaduto nel mese di giugno, ma già nei mesi scorsi era maturata la rottura tra il giocatore e la dirigenza di via Templari, che aveva proposto il rinnovo del contratto.

L'utilizzo part-time in campionato, nonostante l'elevata media voto, una difficile gestione tattica del cileno, spesso riciclato come tornante di fascia destra, hanno convinto Valdes ad anticipare i tempi del divorzio e ad accettare la corte del presidente dell'Atalanta, Enrico Ruggeri accettando l'fferta di quattro anni.
La società orobica ha bruciato sul tempo la concorrenza assicurandosi il cartellino del trequartista giallo-rosso. La clamorosa novità tuttavia è che, da gennaio a giugno, il sudamericano potrebbe approdare in prestito al Bari e sarebbe peraltro un ritorno, perchè il "Pacarito" aveva iniziato proprio dalla squadra biancorossa la sua avventura in Italia nella stagione 1999-2000. Con la casacca salentina, nella massima serie, Valdes ha totalizzato 41 partite corredate da un gol, contro il Chievo e 55 gettoni di presenze, nel campionato cadetto impreziosite da dieci marcature.

Con la maglia dei galletti, il giocatore sudamericano ha disputato cinque stagioni, tre anni in serie A, due in cadetteria. Sulle frequenze di radiomercato circola con insistenza un altro movimento in uscita sempre sull'asse Lecce-Bari.
Il ds dei biancorossi, Giorgio Perinetti, avrebbe effettuato un sondaggio per l'attaccante romano Alessandro Tulli, a due giornate dal giro di boa, terzo miglior marcatore dei salentini dopo la premiata ditta, Tiribocchi-Abbruscato, con 4 centri. Sul giocatore 25enne, è piombato però anche l'Avellino, che considera Tulli la prima alternativa al centravanti della Fiorentina Arturo Lupoli per il suo attacco. E anche il Tir sarebbe finito nel valzer degli attaccanti maggiormente richiesti in questa sessione di calcio-mercato. Il Siena e la stessa Atalanta si sono fatte avanti chiedendo informazioni sul bomber giallo-rosso, ma la società di via Templari ha blindato il proprio attaccante indispensabile per raggiungere la promozione. In entrata la cessione ormai certa di Valdes libera un posto nel reparto attaccanti.

Il ds Guido Angelozzi è sulle tracce del versatile attaccante esterno 24enne Papa Waigo, poco utilizzato dal mister rossoblu, Gasperini. Sempre per rinforzare il centrocampo circolano i nomi di Samuele Dalla Bona, sarebbe un ritorno nel Salento per il biondo incontrista e di Manuel Coppola, roccioso mediano del Genoa.
Per la difesa, il sogno si chiama Guglielmo Stendardo, in rottura con il tecnico Delio Rossi, ma con ogni probabilità il tecnico Papadopulo rimpiazzerà l'assenza di Diamoutene impegnato con il Mali nella Coppa d'Africa con le risorse interne. In giornata è trapelato con insistenza un forte interessamento del Lecce per il giovane attaccante della Reggiana, Andrea Catellani, inseguito anche da Palermo e Atalanta. Il nome del baby-talento, l'estate scorsa, venne accostato a più riprese al Milan. Intanto il fisco batte ancora cassa con il mondo del calcio.

L'intero sistema, considerato dalla serie A a quelle minori, ha ancora sulle spalle 754,4 milioni di euro di "cartelle fiscali'" da versare all'erario, nonostante le rate gia' versate. Ma nasce un vistoso fenomeno: lo scaricabarile fiscale.
A dover di piu' sono i club maggiori, che animano la massima divisione, anche se le "nuove glorie" sono oramai fiscalmente ripulite. Cosi', fatti i conti, la Serie A deve ‘'solo'' 165,9 milioni di euro perche' 210,2 milioni di debiti tributari sono rimasti nei cassetti delle gloriose societa' del passato ora trasformate in scatole vuote, in pratica rimaste in vita solo per pagare le tasse arretrate al fisco."L'Agenzia delle Entrate, e' scritto nella risposta che il dicastero ha inviato all' interrogazione del senatore, per quanto attiene la tempestività e le correttezza dei versamenti delle imposte dovute ha fatto presente che le societa' di calcio sono state oggetto di controllo per gli anni 2001-2005. A dover onorare cartelle con il fisco sono comunque moltissime societa', da importi milionari a gabelle di pochi euro. L'attivita' ha evidenziato un piccolo buco nelle casse della società giallo-rossa stimato in circa 300 euro.

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