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Elogio di un bomber di razza: Davide Moscardelli festeggia 36 anni

Professionale e generoso come pochi, l'attaccante in un anno e mezzo con la maglia giallorossa ha dimostrato il suo spessore anche dal punto di vista umano

LECCE – Davide Moscardelli festeggia oggi il 36esimo compleanno. Attaccante esperto con diversi campionati di serie A alle spalle, ha accettato nell’estate del 2014 l’offerta del Lecce ed è sceso di due categorie, fino alla Lega Pro.

In molti, allora, pensarono che il “Mosca” avesse scelto il Salento come buen retiro. Non conoscevano, evidentemente, la serietà e la professionalità del calciatore nato in Belgio - ma dal cuore romano e romanista - che nella scorsa stagione è stato il miglior realizzatore della squadra con 15 reti.

Un bottino cospicuo, arrivato al termine di un campionato difficile e nonostante una squalifica di quattro giornate per la gomitata rifilata in maniera ritenuta dolosa ad un avversario, a Catanzaro. Anzi, fu proprio quello, paradossalmente, l’episodio che ha suggellato il suo attaccamento ai colori giallorossi: vistosi sventolare il cartellino rosso, per la prima volta nella sua attività da professionista, Moscardelli diede in escandescenza scaraventando per terra la maglia.

Sapeva infatti che la squalifica che avrebbe ricevuto – almeno due giornate – avrebbe pesato gravemente su una squadra in affannosa ricerca di uno scatto per agguantare i play-off: lui, di fatto, era l’unico centravanti di ruolo a disposizione. La reazioni stizzita rese più pesante la sanzione subita, questo è indubitabile, ma non gli si può fare una colpa. Due giorni dopo, nelle stesse ore in cui il giudice sportivo rendeva nota la sua pesante decisione, scrisse un tweet al vetriolo.

Davide Moscardelli, trascinatore di follower sui social network ma distante anni luce dall’artificiosità del personaggio sportivo pubblico, è un attaccante di razza ed è soprattutto un calciatore generoso. Lo sta confermando in questo secondo torneo con la maglia giallorossa durante il quale ha gonfiato la rete solo tre volte: messo in difficoltà da una condizione atletica non ottimale a causa di qualche acciacco dal quale si è dovuto riprendere in fretta anche per la latitanza dei compagni di reparto, ha sempre preferito allenarsi piuttosto che star fermo a rifiatare. In campo corre finché ne ha e sbaglia anche molto, soprattutto quando si intestardisce palla al piede, ma è capace di giocate di alta scuola e non si tira mai indietro davanti ai duelli con gli avversari, qualche volta di troppo infarciti di colpi bassi.

Moscardelli è una persona degna del massimo rispetto anche perché è il primo a dimostrarlo: nelle abituali conferenze stampa in cui, come altri, si sottopone alle domande dei cronisti, tratta tutti allo stesso modo, dai più esperti ai neofiti. Non banalizza le risposte – eppure il mondo del calcio è pieno di ovvietà e di cose che non si possono dire – e non si sottrae mai all’autocritica. Riesce sempre a dire quello che pensa, ha l’autorevolezza per farlo.

Dunque a lui i migliori auguri di buon compleanno, nella speranza che anche grazie al suo apporto quest’anno si possa scrivere una pagina di storia calcistica diversa da quelle degli anni precedenti. 

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