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Buoni maestri e gavetta, Padalino è pronto: "L'occasione che aspettavo"

Il nuovo tecnico del Lecce è stato presentato al Via del Mare. Calcio propositivo ma senza estremismi, giocatori abituati a parlare con i fatti. Subito al lavoro con il direttore Meluso

LECCE - Come avvenuto per il direttore sportivo, anche per il nuovo allenatore del Lecce l'accordo è biennale, con l'intesa sul prolungamento del rapporto nel caso sia conquistata la promozione in serie B.

Mauro Meluso e Pasquale Padalino si ritrovano in giallorosso, dopo essere stati compagni di squadra nel Foggia. A loro è stato affidato il compito di programmare il ritorno nella serie cadetta sulla base di premesse che possano durare nel tempo. E mentre il tecnico fa il suo esordio davanti ai cronisti sportivi salentini, il team manager, Claudio Vino, è in viaggio alla ricerca della sede più idonea per il ritiro, il cui avvio è previsto nella seconda settimana di luglio. 

Padalino ha sottolineato come il Lecce non sia stato in concorrenza con nessuna altra squadra: mercoldì scorso l'incontro a Milano con Meluso, domenica la chiamata del direttore sportivo per arrivare alla fima del contratto, siglato nel pomeriggio di ieri. L'ex difensore ha dichiarato che il suo undici metterà in campo un'idea di gioco propositiva, ma senza estremismi: da Zdenek Zeman del resto, ha detto di aver preso molto ma non tutto, mentre il suo primo pensiero è andato a Giampiero Ventura di cui fu secondo al Verona nella seconda parte del campionato 2006-2007, quando gli scaligeri nonostante una rimonta notevole, retrocessero in serie C. 

"Ho avuto maestri importanti e passaggi graduali", ha dichiarato Padalino, 44 anni, per dimostrare di aver già una discreta gavetta alle spalle: "E' l'occasione che aspettavo e che alimentavo perché Lecce in questa categoria ha sempre una posizione di vertice. Spero magari anche di ricambiare i risultati sportivi che non sono venuti quando ero calciatore". Il riferimento è naturalmente al torneo vissuto come centrale difensivo dei giallorossi, tra il 1993 e il 1994, terminato con una retrocessione in B.

Attorniano dai massimi dirigenti del sodalizio, Enrico Tundo, Saverio Sticchi Damiani (che ha voluto ringraziare Piero Braglia per quanto fatto nel campionato da poco concluso), Alessandro Adamo, il nuovo tecnico del Lecce ha tenuto la bocca cucita ogni volta che è stato provato un accenno alla questione dei calciatori sotto contratto e di quelli che potrebbero interessare, ma Padalino ha in mente il profilo di coloro che saranno i protagonisti sul campo: "Venire qui significa fare un certo tipo di discorso, senza se e senza ma, vuol dire guardare solo avanti. Non vorrei ritrovarmi un giorno a dover rinfacciare a un mio giocatore le parole e i proclami, ci vogliono i fatti".

Nessuna promessa dunque, ma la lucida consapevolezza che il Lecce deve tirarsi fuori dal pantano della Lega Pro cercando di non lasciare nulla al caso: "Impegno e dedizione al lavoro da parte di tutti, altro non posso dire".

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