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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Nell’olimpo della vela un pezzo di Salento. Ferrarese vince la Congressional Cup

Il giovane timoniere barese ha solo 25 anni ed è figlio di Ines Montefusco, della nota famiglia di velisti di Lecce. A bordo, nella acque di Long Beach, in California, c'era anche lo zio Sandro, già olimpionico a Seul, nel ruolo di randista

LECCE - Ci sono anche i colori del Salento sul pennacchio più alto della Congressional Cup, la competizione velistica seconda per importanza solo all’America’s Cup che si è disputata a Long Beach, in California e che si è conclusa domenica.

Il famoso match race è stato vinto dal 25enne Simone Ferrarese, timoniere nato a Bari e portacolori del locale circolo della vela, e figlio di Ines Montefusco, esponente della famiglia leccese che si è distinta nel mondo della regate: il fratello Sandro, che era a bordo dell’imbarcazione del team Ferrarese guidata dal giovane nipote, è stato olimpionico a Seul nel 1988 nella classe 470. Lo stesso Ferrarese, quando non è per mare, vive buona parte del suo tempo a Lecce.

A completare l’equipaggio c’erano poi: Lorenzo Mazza (tailer), che ha all’attivo sette campagne di Coppa America di cui una vittoriosa nel 2007 con Alinghi, Alex Muscat (tattico), Ivan Peute (tailer/pitman), Pietro Mantovani (prodiere) e Roberto Ferrarese (coach).

A soli 25 dunque, il velista pugliese entra senza indugi nel novero dei più grandi match racer del momento. Dopo aver superato, come secondo, il doppio Round Robin, Ferrarese si è qualificato per la semifinale dove è stato scelto come avversario dall’inglese, quattro volte campione del mondo, Ian Williams, mentre nell’altra semifinale si sono misurati lo statunitense Ed Baird e il francese Mathiuew Richards.

team_ferrarese-3Sconfitto il britannico per 2 a 1, Ferrarese si è imposto poi in finale su Ed Baird, che nel suo palmares vanta la vittoria della Coppa America nel 2007 con Alinghi e nel 2004 la stessa Congressional Cup e si è guadagnato così la giacca rosso, segno distintivo dei vincitori della competizione).

“Trovo che la giacca rossa mi stia molto bene - ha commentato al telefono il vincitore -. Vincere questa regata è il sogno di qualsiasi match racer. Quest’anno gli skipper in gara rappresentavano il top del match internazionale e noi li abbiamo battuti. Un ringraziamento speciale a tutto il mio equipaggio che ha mantenuto concentrazione e determinazione in ogni situazione. Ci vuole molto sangue freddo, soprattutto quando ti stai giocando una finale in una prova secca, con una leggenda della vela internazionale come Ed Baird, senza una squadra come la nostra questo risultato non sarebbe stato possibile. Un ringraziamento anche a mio padre Roberto (Ferrarese), il coach del team che ci segue da sempre, credendo con forza nelle nostre capacità.”

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