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Il Lecce mette sotto il Toro per larghi tratti, poi cede nei supplementari

Pur rimaneggiata, la squadra di Corini gioca assai bene, anche se non continua a difettare di concretezza. Al vantaggio di Stepinski replica Lyanco. I granata la spuntano con due episodi da rivedere

LECCE - Peccato per come è andata, perché il Lecce visto a Torino per la gara di Coppa Italia è una squadra con una identità delineata, che sa ben giocare, che non teme la differenza di categoria al cospetto dei granata, in più fasi costretti a ripiegare e arrancare davanti alle manovre dei salentini. Per i giallorossi un unico grande neo: concretizza un decimo di quanto produce.

Mister Corini, a fine gara, ha dichiarato di avere più motivi di soddisfazione che di preoccupazione: "C'è grande rammarico, ma anche la consapevolezza di una grande energia che deve venirci da questa partita che ci ha visto giocare con personalità e coraggio contro una squadra di serie A. La squadra ha giocato a calcio per 120 minuti, con la palla a terra, sapeva come muoversi per cercare gli spazi giusti. In fase di non possesso è stata ordinata, collaborativa. Avremmo meritato noi di passare il turno". 

Il risultato di 3 a 1 maturato al termine del secondo tempo supplementare, dunque, non deve ingannare. Tanto più che il Lecce è arrivato all'Olimpico privo di Falco, Tachtsidis, Majer (tenuti a riposo), di Dermaku e Listkoskwi (per infortunio muscolare) eppure capace di sfoderare una prestazione per larghi tratti convincente, al netto di amnesie individuali - come quelle di Rossettini e Lucioni - che valgono i primi due gol del Toro: il colpo di testa di Lyanko per l'1 a 1 - dopo il vantaggio di Stepinski -, troppo debolmente contrastato dal centrale patavino e il rigore realizzato da Verdi, concesso con generosità dall'arbitro Piccinini, ma che è nato comunque da una disattenzione di Lucioni poi punito per un presunto tocco col braccio. 

La terza marcatura, infine, è scaturita da una situazione tutta da verificare considerando che il contropiede dei padroni di casa, condotto in schiacciante superiorità numerica, è partito da un calcio di punizione a due a favore del Lecce sul quale un granata è scattato in anticipo dalla linea di barriera, intercettando l'appoggio lento di Coda per Calderoni. L'arbitro Piccinini ha lasciato correre, ma l'errore tecnico è sembrato abbastanza clamoroso come ha sottolineato l'allenatore del Lecce, Eugenio Corini, a fine gara.

Sono molti, si diceva, i motivi di soddisfazione per il tecnico dei giallorossi, non ultimo il livello della prestazione di Maselli: play per 120 minuti, il 19enne originario di Putignano ha giocato con autorevolezza, si è mosso con sagacia negli spazi a lui assegnati, ha sì comesso qualche errore ma ha dimostrato di essere un ragazzo sul quale si può fare progressivo affidamento. Non a caso mister Corini a fine gara non ha lesinato complimenti nei suoi confronti: "Giocare in questo ruolo particolare, vertice di un centrocampo a tre dove ci vogliono ordine e capacità di leggere le varie fasi, è un motivo di soddisfazione e di vanto per tutto il settore giovanile. Si è allenato bene, si è guadagnato questa opportunità, oggi ha consolidato una crescita che rappresenta un punto di partenza perché ha le qualità per diventare un ottimo giocatore". 

Anche Mancosu, tornato in campo dal primo minuto, ha mostrato segnali di una condizione fisica in netto miglioramento, tanto da far presupporre un suo possibile impiego come titolare lunedì sera contro il Pescara. E non sfugge nemmeno la prima rete in giallorosso di Stepinski: "Meritava il gol già dalla partita scorsa - ha commentato l'allenatore -, comunque abbiamo deciso di preservarlo dopo una botta alla testa che gli ha procurato dei giramenti".

Il tabellino di Torino-Lecce 3 a 1

TORINO (4-3-1-2): Milinkovic-Savic; Singo, Nkoulou, Lyanco, Murru (66' Lukic); Ansaldi (90' Rodriguez), Segre (90' Rincon), Lynetti (66' Meite); Gojak (3' pts' Edera); Verdi, Bonazzoli. A disposizione: Rosati, Ujkani, Buongiorno, Bremer, Vojvoda, Vianni. Allenatore: Giampaolo

LECCE (4-3-1-2): Vigorito; Adjapong (5' pts Meccariello), Lucioni, Rossettini, Calderoni; Bjorkengren (71' Zuta), Maselli, Henderson; Mancosu (71' Paganini); Stepinski (46' Coda), Pettinari (1' sts Lo Faso). A disposizione: Bleve, Gabriel, Gallo, Dubickas, Gianfreda. Allenatore: Corini

Marcatori: 22' Stepinski; 39' Lyanco; 4'  Verdi (rigore) e 7' sts

Ammoniiti: 65' Bjiorkengren, 89' Henderson, 15' pts Maselli, 3' sts Lucioni

Arbitro: Piccinini di Forlì; assitenti: Lombardo di Cinisello Balsamo e Trincheri di Milano; quarto ufficiale: Colombo di Como.

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