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Mai in campo, poi la svolta: il Lecce corre anche con la spinta di Gallo

Sembrava inevitabile il suo passaggio a un'altra squadra, ma il destino calcistico del giovane palermitano è cambiato a fine gennaio: il confronto con Corini e Corvino, l'esordio contro l'Empoli ed è entrato con due piedi nel progetto tecnico

LECCE – Magari, al termine della stagione, la partita del 24 gennaio contro l’Empoli sarà letta come quella del segnale decisivo, della consapevolezza da parte del Lecce di potersela giocare contro tutti e fino in fondo. Fu Rodriguez, allo scadere, a segnare il gol del definitivo 2 a 2 contro la capolista di allora e di ora, ma in quella occasione oltre all’esordio dello spagnolo ci furono anche quelli di Hjulmand e di Gallo.

Il danese era da poco arrivato a Lecce grazie all’intuizione del direttore dell’area tecnica, Pantaleo Corvino, mentre il 21enne palermitano sembrava sul punto di andare a fare esperienza altrove, considerato che prima del match con i toscani aveva collezionato nove convocazioni senza mai giocare un minuto. Oggi Gallo è il protagonista di una storia diversa, anche dal punto di vista collettivo. Il Lecce, infatti, non è a quattro punti dal secondo posto ma è secondo con quattro lunghezze di vantaggio e nel percorso di risalita della classifica c’è anche il suo contributo: altri due scampoli di gara (contro Ascoli e Brescia dopo un’altra panchina, a Pordenone) e finalmente il debutto dal primo minuto, contro la Cremonese, in trasferta, cui sono seguite altre nove presenze come titolare.

Nella video conferenza stampa odierna l’esterno difensivo ha ricordato brevemente quelle settimane in cui il suo destino sembrava doverlo portare lontano da Lecce: “Per come si era messa la partita contro l’Empoli (0 a 2 al momento del suo ingresso, ndr) non pensavo che sarei entrato. Sapevo dell’interessamento di altri club, ho parlato con direttore e mister che volevano che rimanessi qui e così ho fatto. Mi sono sempre allenato al massimo e continuerò a farlo per conquistarmi il posto”.

C’è sicuramente un gioco di incastri che ha favorito questa piega nella storia di Gallo: i guai fisici di Calderoni che hanno costretto Zuta all’adattamento sulla corsia mancina, poi l’infortunio di Adjapong che ha determinato l’ingaggio last minute di Maggio. La sua bravura è stata di farsi trovare pronto e così a sei giornate dalla fine il 21enne siciliano è pronto a caricarsi il peso dell’ultimo strappo: “La strada è ancora lunga, il rush finale è importante. La Spal è una squadra molto tosta, non dobbiamo abbassare la guardia, ma allenarci sempre al massimo”.

Gallo è un ragazzo tranquillo, che si fa ben volere dal gruppo ma, come ha specificato lui stesso, con Meccariello, Paganini e Maggio ha un rapporto speciale, così come sente di averlo con il Salento dove ha visto giocare lo zio (nel Gallipoli) e dove spera di rimanere "il più a lungo possibile".

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