rotate-mobile
Giovedì, 18 Aprile 2024
Sport

Corvia all'ultimo istante, il pareggio arriva dal cuore

Partita che si mette subito male per il Lecce: il Cagliari gioca alla grande e Acquafresca non perdona. Il gol di Mesbah illude i salentini. Sull'1 a 3 l'incredibile rimonta: il punto è guadagnato

LECCE - Per come si era messa, un punto pesante quello conquistato dal Lecce al cospetto di un signor Cagliari. Sardi superiori nel palleggio e nel dinamismo. La squadra di Donadoni ha confermato di non essere venuta come agnello sacrificale, mentre tra i giallorossi si è sentita e pure tanto l'assenza di Vives e Bertolacci in mezzo al campo. La difesa del Lecce è tornata a palesare gli imbarazzi di un tempo e Rosati ha compiuto almeno due parate provvidenziali. Per questo il pareggio finale fa tanto morale e anche classifica. La situazione, in coda alla classifica, è tutt'altro che risolta: ma con una giornata in meno, i giallorossi hanno mantenuto invariato il vantaggio sulla zona rossa.

Primo tempo: Lecce sottotono, Cagliari Perfetto. Lo 0 a 1 non fa una piega

Con Mesbah terzino sinistro e Grossmuller a centrocampo, l'abbrivio del Lecce è preoccupante: dopo un solo minuto un bel tiro di Biondini da fuori area finisce di poco a lato. Passano otto minuti e Rosati è chiamato al primo importante intervento su elegante girata di Conti. I giallorossi perdono subito il controllo del centrocampo dove Naingolan, Biondini e lo stesso Conti fanno più o meno quello che vogliono. Dalla testa di Jeda, al 15', la prima preoccupazione per Agazzi che tre minuti dopo è salvato da una deviazione su tiro al volto di Di Michele.

E' solo un episodio perché nel giro di due minuti il Cagliari si porta in vantaggio grazie a Robert Acquafresca che raccoglie un cross di Lazzari e la mette dentro con il destro. Ferrario, nell'occasione, appare prima incerto nell'applicazione del fuorigioco e dopo si ritrova troppo lontano per infastidire l'attaccante. I sardi giocano a memoria, Cossu si prende tutta la libertà che vuole tra le linee mentre i due colleghi di reparto, fisicamente imponenti, tengono occupata tutta la difesa giallorossa. Il reparto arretrato di Donadoni si muove all'unisono, mandando ripetutamente in off-side gli avversari. La lentezza del reparto centrale del Lecce priva di rifornimenti interessanti le due punte, mentre Olivera, con maggiore dinamismo dei colleghi, cerca di arginare come può la superiorità rossoblu.

Il Lecce non ne indovina una e i timori esorcizzati in settimana prendono sempre più corpo. Ci si mette anche l'infortunio del centrale milanese, al 35', a complicare una situazione già preoccupante: entra Gustavo, che al primo tocco di palla rischia di perderla su pressing di Acquafresca. Il brasiliano mantiene il controllo, cerca di sfuggire alla presa dell'attaccante che lo strattona platealmente. Ne nasce un battibecco sanzionato da Banti con un cartellino giallo per entrambi. Piovono fischi all'indirizzo dell'arbitro, che al primo fallo aveva già ammonito Ferrario.

Non è una conduzione all'inglese quella del livornese che interrompe il gioco e spesso a sfavore del Lecce, la cui pochezza è tuttavia evidente. E' sempre il Cagliari a menare le danze, e Cossu è il direttore d'orchestra su spartito di Roberto Donadoni. Al 42' Rosati compie un autentico capolavoro, togliendo dal sette alla sua sinistra un tiro potente e preciso del brevilineo in maglia rossoblu.

Prima il pareggio, poi il doppio vantaggio ospite ma Fabiano e Corvia concretizzano la rimonta

Negli spogliatoi De Canio riorganizza la disposizione dei suoi: con Brivio in campo al posto di Grossmuller, Mesbah avanza e fa subito male.Al quarto minuto raccoglie a un metro dalla porta un cross di Di Michele, quasi dal fondo, e pareggia i conti. Per il Lecce sembra che stia iniziando un'altra partita. La spinta dell'algerino da una parte e di Munari spesso supportato da un generoso Tomovic dall'altra, disegnano una squadra più presente nella metà campo avversaria che il Cagliari ad un arretramento vistoso.

I salentini, tuttavia, non trovano la maniera di inquadrare la porta, anche per ingenuità. Il centrocampista di Sassuolo, dopo aver vinto un contrasto, arriva indisturbato sul fondo ma sceglie un cross invece di appoggiare sull'accorrente Jeda. De Canio si inviperisce. Donadoni cambia il terzino destro, inserendo Pisano per Perico e poco dopo, al 61', inserisce Missiroli per Lazzari: segno che la partita la vuole vincere. Su uno sporadico capovolgimento di fronte il Cagliari conquista un angolo dopo un provvidenziale recupero di Fabiano: Conti prima si nasconde e poi sbuca tutto solo davanti agli immobili difensori giallorossi. Il colpo di testa del capitano finisce sui guanti di Rosati che però non riesce a evitare il nuovo vantaggio degli ospiti. Per il Lecce è una botta tremenda, certificata dal terzo gol, secondo personale, per Acquafresca lanciato a tu per tu contro Rosati da un'intuizione di Missiroli che sbeffeggia il tentativo di fuorigioco della difesa del Lecce.

Al 74' De Canio inserisce Corvia per Jeda e Fabiano si sgancia spesso per fare il centravanti aggiunto. Tanto la manovra palla a terra non ha mai funzionato nel corso della partita e allora non resta molto altro che buttarla dentro ogni volta che è possibile. E' il difensore centrale, del resto, a procurare i maggiori grattacapi: nel giro di un minuto ci prova prima di testa e poi di piede, senza fortuna. Al minuto 82 il tecnico ospite richiama Acquafresca per Ragatzu, un altro capace di nascondere il pallone e di sfuggire alle marcature.

Il Lecce continua a mandare verso l'area un pallone dopo l'altro, con la disperazione che innesca una sorta di meccanismo inerziale. Sugli sviluppi di un corner ben calciato da Olivera, a due minuti dalla fine dei novanta minuti, proprio Fabiano riesce a spuntarla, di testa. Poco prima Agazzi aveva fatto un mezzo miracolo su inzuccata di Gustavo. I tre minuti di recupero concessi sono la somma esatta delle quattro sostituzioni e di qualche perdita di tempo da parte degli ospiti. Sembrano comunque pochi per una squadra che oltre al cuore non ha molto altro, nella circostanza, da dare.

Al 92', sul fulmineo contropiede di Cossu, con Tomovic dolorante a terra dopo aver perso l'equilibrio in un disperato tentativo di recupero, il sipario sembra calare definitivamente: il fantasista sardo serve Ragatzu che però si trova la palla troppo dietro consentendo a Fabiano di rallentarlo. Rosati riesce ad uscire con la palla tra le mani, mentre quelle dei tifosi sono già sugli occhi. Il difensore serbo resta a terra e l'arbitro accorda un supplemento di recupero. Sull'ultimo lancio, con otto giallorossi in area, Giacomazzi pesca Corvia che stoppa e tira rabbiosamente di destro, mandando in estasi il Via del Mare. Il pareggio finale vale come una vittoria: terzo risultato utile consecutivo anche se resta l'amaro in bocca per non aver portato a cinque i punti di vantaggio sulla terz'ultima.

Corvia all’ultimo istante, il pareggio arriva dal cuore

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Corvia all'ultimo istante, il pareggio arriva dal cuore

LeccePrima è in caricamento