LECCE - Catania, Lecce e Foggia hanno un pubblico di un'altra categoria. A dirlo sono i dati relativi alla presenza di spettatori del girone C di Lega Pro. 

Per i rossoblu una media di 10225 spettatori, per i salentini 8896, per i satanelli 8689. Staccato il Messina con 5227. Stupisce il dato basso della capolista Casertana, 2239 presenze a partita, solo ottava in quanto preceduta anche da Andria, Benevento, Matera. 

Si può dire dunque che l'obiettivo del club presieduto da Enrico Tundo, riportare cioè i tifosi giallorossi sugli spalti del Via del Mare, sia stato sostanzialmente centrato. Un incentivo sostanziale è stato fornito dal costo assai ridotto degli abbonamenti, sottoscritti nel numero di 6802 tessere. Il Lecce ha disputato otto partite in casa e la prima, contro la Fidelis Andria, è stata quella con la migliore cornice di pubblico: 10601 spettatori con 3920 paganti. In 9650 hanno seguito invece l'ultimo match, quello vinto per 2 a 1 con il Benevento grazie alla doppietta di Davis Curiale. Il dato più basso contro l'Ischia, il 17 ottobre: 7848 paganti.Su otto match al "Via del Mare"  il dato complessivo è di 71791 unità.

In pratica nel solo girone di andata il Lecce ha raggiunto il totale di tutta la passata stagione (17 le gare interne) quando furono calcolati 71154 spettatori. Fu quella contro la Salernitana la gara pià partecipata, con 6287 unità. Per i campani primato con 9480 presenza di media per oltre 150mila in totale.

Tornando al torneo in corso, resta da aggiungere che nessun paragone è possibile con squadre degli altri gironi: in quello settentrionale prevala la Reggiana con una media di 4435 spettatori, mentre in quello centrale è il Pisa a dominare con 6549.