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Di Piazza gioca a carte scoperte: "Siamo la squadra più forte del campionato"

L'attaccante in conferenza stampa dopo il suo ottavo centro stagionale: "La mia esultanza contro il Catania è stata una liberazione"

LECCE – Fosse per lui, giocherebbe sempre, anche quando le condizioni fisiche non glielo consentirebbero. Non è uno che morde facilmente il freno Matteo Di Piazza, attaccante del Lecce reduce dal bel gol con il quale ha siglato il pareggio contro il Catania, per il suo nono sigillo personale in stagione (senza rigori calciati).

La frenesia che fa fatica a contenere la si nota anche nel modo in cui risponde ai cronisti in conferenza stampa, quasi contratto, autodisciplinato. Si cresce pure così e del resto se un calciatore con le qualità come le sue è in serie C qualche motivo ci deve pur essere. Ma con mister Liverani la partita è dura e bisogna saper ingoiare il rospo.

Di certo oggi Di Piazza sembra un calciatore più maturo di quello che è arrivato nel Salento in estate: “Sono decisioni che spettano al mister – ha detto rispetto alla scelta di farlo partire dalla panchina -, davanti abbiamo un parco giocatori al di sopra della categoria e poi venivo da un  infortunio”. E a chi gli ha fatto notare una esultanza quasi rabbiosa dopo il gol fatto ha risposto: “Era legata al periodo di stop che è venuto in un momento in cui mi sentivo bene, ma anche a una fase particolare con qualche problema per mio padre, poi risolto. Per me è stata una liberazione”. Di certo, oltre alla marcatura, non dimenticherà l’ovazione che ha ricevuto quando è entrato in campo al posto di Torromino: “Sono cose che non accadono in Lega Pro, io le vedo in tv con qualche campione di seria A. Per me è stata una doppia soddisfazione”.

L’attaccante siciliano non ha esitato a scoprire le carte sul tavolo del campionato: “Siamo gli unici che possiamo buttarlo via, la verità deve venire a galla: io credo che noi siamo la squadra più forte e dobbiamo giocare ogni partita come se fosse una finale”. Di Piazza non è sembrato nemmeno preoccupato dall’ipotesi sull’arrivo di un altro attaccante (Saraniti, della Virtus Francavilla): “Chi viene – ha chiosato - deve dimostrare di meritare questo gruppo. L’allenatore sa cosa vuole, dobbiamo pensare a centrare l’obiettivo”. 

Sulla difficoltà del prossimo impegno, domenica a Rende, contro la squadra rivelazione del torneo, e sul suo eventuale impegno sin dal primo minuto ha spiegato: "Per me è una gara fondamentale, sarà la nostra prima finale. Io mi alleno da professionista, cercando di trovare sempre la migliore condizione".

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