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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Elvis balla il rock a Frosinone: esordio con vittoria

Finisce 2 a 1 per il Lecce: sotto il forte caldo, il dominio del Lecce è incontrastato per almeno 75 minuti. I padroni di casa si vedono solo nel finale, ma Rosati ci mette una pezza

Si ricomincia, ed il Lecce del nuovo corso sembra avere già le idee chiare. Semeraro accarezza il sogno della serie A ed i giallorossi in maglia verde imbottita di sponsor esordiscono a suon di rock, con il Tir a fare da battistrada ed Elvis a chiudere le danze. Per 70 minuti e passa il Lecce domina in terra ciociara, poi Rosati ci mette le manone e chiude la porta alla rincorsa affannosa dell'ex Cavasin. Il Frosinone fa paura solo nel finale e i salentini raccolgono sul campo il giusto compenso della prima battaglia di una lunghissima guerra. La serie B è un treno dalla coda infinita: 42 giornate.

Niente telecamere per la prima fra i cadetti, manca l'accordo con Sky. Anno 2007, nei bar e nelle case di Lecce si respira aria demodé da anni ‘80. "Tutto il calcio minuto per minuto" festeggia i suoi 49 anni facendo il botto di ascoltatori, ma il grosso del pubblico si getta probabilmente sulle frequenze di RadioRama. Orecchie incollate alle cuffie o casse a livelli da disturbo della quiete pubblica e chi se ne frega, viva Guglielmo Marconi.

Al "Matusa" tanti tifosi salentini per l'esordio. Inizia la partita ed il Lecce fa capire che non vuole andare per il sottile. L'arbitro Pierpaoli ha appena fischiato l'avvio dei giochi che già Tiribocchi e Abbruscato sono lì sotto. La palla passa fuori di un niente, sul cronometro non è neanche il primo minuto. E quando i minuti diventano tre, Elvis Abbruscato è di nuovo dalle parti di Sicignano, ma decide di chiamare in causa capitan Zanchetta, recuperato all'ultimo minuto dopo fastidi ad un polpaccio (che torneranno nel finale e lo obbligheranno a dare forfait) servendogli la palla indietro. Scocca il tiro al volo, la palla sorvola la traversa.

E non finisce qui: passano appena sei minuti, e Angelo (ottimo esordio, probabilmente fra i migliori in campo) lancia da destra dopo una bella discesa, ma sia Elvis, sia il Tir mancano di un soffio l'appuntamento con il gol. Intorno al quarto d'ora, nuovo affondo di Tiribocchi in area, ma Sicignano non si fa incantare e respinge in corner con ottimi riflessi. Si sente nell'aria immobile e afosa dei 40 gradi in terra laziale odore di gol leccese, la coppia d'attacco è devastante, i padroni di casa imbarazzati, ma l'affondo arriva solo al 36', quando in piena area Munari trova il varco per servire in qualche modo Tiribocchi che si getta affamato di gol sulla sfera e la deposita in rete.

Uno a zero, palla al centro, si riparte, ma è sempre Lecce, solo Lecce: tre minuti dall'affondo del Tir, e Abbruscato sfrutta un macchinoso ed errato disimpegno a centrocampo degli avversari, trovandosi a tu per tu con Sicignano. Mettere in rete, un giochetto. L'uno-due è micidiale, la formazione di Cavasin si squaglia al sole, poco ci manca che Abbruscato firmi la terza rete e l'unica, disperata zampata dei padroni di casa è del furetto Lodi, vera croce del Lecce, che con una legnata su punizione per poco non spezza la traversa. Pericolo scampato, si va negli spogliatoi sul 2 a 0.

Si ritorna in campo, ed iniziano le prime sostituzioni. Nel Frosinone Fialdini fa posto a Cariello, mente al 10' Elvis abbandona le danze e fa spazio a Valdes. I padroni di casa, come prevedibile, tentano di spingere sull'acceleratore, guadagnano alcuni angoli, ma la pressione è piuttosto sterile, nonostante i salentini allentino un po' il ritmo: c'è anche il pressing del caldo. Al 25' l'ottimo Angelo fa spazio a Giuliatto (inizialmente lasciato fuori per far posto ad Ariatti), che si posiziona proprio sulla destra. Alla mezzora Lodi trova il varco per Evacuo, il suo pallonetto batte Rosati ma non batte contro la rete. Lecce mezzo miracolato, ma non quando (36') l'intramontabile Pecchia taglia l'area con un servizio per Lodi, che mette Rosati fuori causa.

Esplode il "Matusa" e sotto la spinta del pubblico i "canarini" prendono coraggio e provano a spiccare il volo finale. Zanchetta al 40' chiama la sostituzione, il polpaccio non lo accompagna più. Entra Vives, ma il protagonista è Rosati, che al 41' si oppone alla grande all'ungherese Bognar, spedendo in angolo un velenoso diagonale. Il forcing finale del Frosinone, appassionato e martellante, non produrrà però più nulla: anzi, un nervoso Ischia lascia i giochi in anticipo per doppia ammonizione. E quando dopo quattro minuti di recupero l'arbitro dirà con tre lunghi fischi che va bene così, il Lecce uscirà dal campo consapevole di avere i mezzi da protagonista. E tuttavia, ci sarà ancora lavoro per Papadopulo: la grande paura dell'ultimo quarto d'ora è segno che alcuni meccanismi vanno oliati.

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