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Episodio contestato, i dubbi di mister Liverani e del presidente Sticchi Damiani

Tecnico e presidente del Lecce non mettono in discussione la superiorità del Napoli, ma lamentano un eccesso di zelo: la decisione di far calciare nuovamente il rigore a Insigne non va giù

LECCE – Nel post partita nessun dubbio, in casa Lecce, nel riconoscere la superiorità del Napoli ma resta un evidente rammarico per la decisione di Piccinini di far ripetere il rigore calciato da Insigne e parato da Gabriel. La partita era sullo 0 a 1, nello spezzone finale del primo tempo e la concessione della massima punizione è arrivata dopo l'intervento del Var e la valutazione delle immagini da parte del direttore di gara. Ne hanno parlato sia l’allenatore, Fabio Liverani che il presidente, Saverio Sticchi Damiani.

“Il rigore è sacrosanto – ha dichiarato l’allenatore – però, e lo dico con molta serenità, voglio vedere di qui alla fine quanti rigori saranno ripetuti: credo ci voglia buonsenso, penso che Gabriel sia si sia mosso tra i 15 e i 20 centimetri, quindi vuol dire che ogni rigore dovrà essere ripetuto perché tra chi entra in area e chi si muove, non si calcerà più. Questo non toglie nulla al Napoli che ha meritato la vittoria: fa un altro campionato rispetto a noi”.

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Per nulla convinto della decisione dell’arbitro nemmeno il presidente Sticchi Damiani: “In una partita bella non c’era bisogno di cambiare il corso degli eventi in quel momento: mi è sembrata una forzatura, magari la differenza l’avrebbe fatta sicuramente il campo. Poi se si vuole essere formali a tutti i costi bisogna dire che esiste anche la regola per la quale il rigore si ripete se i calciatori entrano in area prima del calcio: non si può essere pignoli prima e sostanzialisti poi”.

Dal punto di vista tecnico Liverani ha qualche rimprovero da muovere ai suoi: il primo, in particolare, è rivolto a Tachtisidis che in occasione del primo gol non si è opposto con la dovuta convinzione all'inserimento di Zielinsky. Il successivo tiro di Milik, smorzato da una deviazione, finirà poi tra i piedi di Llorente che non fallirà l’appuntamento con il gol: “Contro i campioni gli episodi pesano di più. Il primo gol nasce da un contrasto troppo morbido: Panagiotis deve essere più cattivo e deve capire che quella palla non può passare, da lui mi aspetto di più”.

Dal punto di vista collettivo, l’allenatore ha mosso una critica all’atteggiamento dei suoi: “Mi aspettavo un po’ più di personalità tecnica nel palleggio in uscita. Lo abbiamo fatto per venti minuti poi abbiamo sbagliato tanto nel passaggio, nel controllo e questo mi è dispiaciuto perché sembrava come se il pallone per noi fosse più grande. Invece noi dobbiamo giocare con la stessa serenità sempre: a Torino proprio il palleggio è stata l’arma decisiva. I ragazzi devono avere la stessa concentrazione e voglia, contro qualsiasi avversario”.

Liverani ha comunque colto anche degli elementi positivi nella prestazione dei giallorossi: “La squadra non ha mai mollato, è stata generosa ed è rimasta compatta. Fa parte del nostro percorso: dopo Torino non avevamo fatto chissà cosa, dopo oggi non cambia nulla. Si prepara una gara dopo l’altra, questa l’accantoniamo e ci prepariamo a quella dura di Ferrara”.

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