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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Giaco non si fida:"Miccoli? Preferirei non giocasse"

Il capitano del Lecce, convinto che la squadra stia crescendo, ammonisce: "In serie A se concedi un metro vieni punito". Sono rimasti a riposo Giuliatto, Di Michele e Chevantón

Così dinamico e aggressivo lo avevamo visto poche volte. Ma Guillermo Giacomazzi, sempre molto schivo quando è al centro del discorso, sceglie un profilo basso: "E' la posizione in campo a rendermi più visibile. Quando giocavo più avanzato correvo lo stesso e anche tanto, ma se non ricevi la palla dopo aver seguito un'azione sembra di non aver fatto nulla". De Canio lo sta impiegando davanti alla difesa anche se le consegne, di volta in volta, cambiano: "Contro la Fiorentina dovevo marcare Montolivo, con il Cesena invece rimanere più basso, con il Parma aiutare sui due esterni di centrocampo, molto abili nell'uno contro uno".

Se il Palermo avesse perso, sarebbe stato peggio
L'impresa nel posticipo della quarta giornata da parte della squadra di Delio Rossi - che si è imposta al Comunale di Torino per 3 a 1 - non rende più fosca la disamina della vigilia, anzi: "Il Palermo è una squadra molto forte" dice Giacomazzi scandendo lentamente l'aggettivo "e se con la Juve avessero perso, la gara contro di noi avrebbe forse rappresentato l'ultima spiaggia per il tecnico in un ambiente che si aspetta molto da questa stagione". Trovare il punto debole dei siciliani non è cosa facile. Anche per questo, prima dell'allenamento odierno, De Canio ha fatto rivedere ai giocatori alcuni spezzoni del match tra Juve e Palermo. Giacomazzi, che nel capoluogo siciliano ha trascorso mezza stagione, non ha certo un ricordo indelebile di quell' esperienza: "Ho trovato dei professionisti molto seri, un ambiente passionale ma ho fatto solo sette presenze in campionato senza partire mai titolare".

Solidità, velocità, senso del gol le armi migliori dei rosanero
Compattezza a centrocampo, rapidità sulle corsie esterne, completezza nel reparto offensivo. Sono queste, a detta di Giacomazzi, le qualità maggiori di un collettivo costruito per fare grandi cose: "Pastore è un fuoriclasse, Hernandez ha il senso del gol. Miccoli? Meglio se non gioca" risponde il capitano a chi gli fa notare che il bomber di San Donato, contro la sua squadra del cuore, ha sempre tirato il freno a mano. A parte quel gol del momentaneo 3 a 1, due anni fa, segnato a Rosati ma che uno come lui non poteva proprio sbagliare: scatto dalla tre quarti sul filo del fuorigioco, ingresso in area e tiro incrociato da destra a sinistra. Qualche punto per strada il Lecce lo ha lasciato ma secondo il centrocampista i segnali di crescita sono evidenti: "A livello agonistico abbiamo fatto passi in avanti e lo stesso discorso vale per la distanza tra i reparti. E' chiaro che se non abbiamo raccolto per quanto seminato è perché abbiamo ancora dei difetti. In seria A - conclude Giacomazzi - se concedi un metro vieni punito". I punti che mancano all'appello sono imputabili alla scarsa vena degli attaccanti? "Se in avanti non segnano è anche colpa degli altri reparti che non sostengono la manovra come dovrebbero", risponde il numero 18, da vero leader dello spogliatoio.

Ancora fermo Chevantón per la terapia antidolorifica al ginocchio destro iniziata ieri, sono rimasti a riposo anche Di Michele e Giuliatto per un leggero affaticamento. Sabato mattina, come di consueto, la rifinitura a porte chiuse prima della partenza per Palermo dove De Canio, il 15 marzo 2009, fece il suo esordio sulla panchina giallorossa. Proprio il giorno in cui Miccoli, nel modo che abbiamo ricordato, appose la sua firma alla goleada dei padroni di casa che si imposero con un rotondo 5 a 2.

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