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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Alla vigilia del processo sul derby la Lega chiude a Lecce il tour contro le frodi

I vertici della Lega Pro, davanti alle massime autorità del territorio, in città per sostenere la lotta alla manipolazione delle partite di calcio. A poche ore dalla prima udienza del procedimento che coinvolge Pierandrea Semeraro e Carlo Quarta

LECCE – Certo, è una curiosa coincidenza che alla vigilia della prima udienza del processo penale che vede tra gli imputati Pierandrea Semeraro e Carlo Quarta - già riconosciuti dalla giustizia sportiva responsabile della tentata combine di Bari – Lecce del maggio 2011 - la Lega Pro sbarchi a Lecce con il suo stato maggiore per l’ultima tappa dell’Integrity tour, iniziativa itinerante di prevenzione e formazione nella lotta alle frodi sportive.

Le conseguenze pratiche di quella partita hanno condannato la squadra ad una doppia retrocessione, una maturata sul campo, l’altra inflitta a tavolino, ma ancor più umiliante è stata la mortificazione per una tifoseria che si è sentita tradita nel giorno più importante, quello della conquista della permanenza in A e contro l’avversario per eccellenza.

La giustizia ordinaria non corre sugli stessi binari di quella sportiva e se per la seconda è sufficiente il fondato sospetto che qualcosa non sia andato per il verso giusto, per la prima l’iter processuale e dunque le garanzie per gli imputati sono molto più rigorosi. Ma la storia sportiva del club è intanto stata macchiata e la squadra si appresta a disputare gli ultimi 90 minuti della stagione regolare della Prima Divisione: se il Lecce fa anche un solo punto più del Trapani, sarà promosso in serie B senza dover affrontare l’estenuante supplemento dei Play-off.

Altra coincidenza della giornata: proprio da Trapani è partito, tre mesi addietro l’Integrity tour, i cui numeri sono stati snocciolati questa mattina nella conferenza di presentazione: circa 3700 addetti ai lavori – calciatori, dirigenti, ragazzi dei settori giovanili, allenatori - hanno partecipato ai workshop di formazione che sono stati organizzati nelle 30 città toccate dalla manifestazione che interessa il circuito della Prima e della Seconda Divisione. Rispetto all’anno precedente, la Lega Pro ha raddoppiato gli sforzi, incontrando 15 società in più. Le partite della stagione agonistica monitorate sono state 1200.

rizzo_cirillo-2All’incontro odierno hanno partecipato il prefetto Francesco Cirillo (vice direttore generale della pubblica sicurezza, direttore centrale della polizia criminale e presidente dell’unità informativa sulle scommesse sportive), Francesco Ghirelli (direttore generale e responsabile ufficio Integrity della Lega Pro), Antonio Rizzo (vice presidente della Lega Pro e leccese di nascita), il sindaco di Lecce, Paolo Perrone e il segretario generale dell’Us Lecce, Adolfo Starace.

Al gran completo le autorità locali: dal prefetto, Giuliana Perrotta, al questore, Vincenzo Carella, dal comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Maurizio Ferla, a quello della guardia di finanza, colonnello Vincenzo Di Rella. Intorno a mezzogiorno è arrivata anche la prima squadra al completo, e con l’amministratore delegato Antonio Tesoro, per l’incontro di formazione.

Anche le serie cosiddette minori, è noto, sono state interessate da diffusi fenomeni di irregolarità sportive, alcune delle quali con risvolti sul piano penale. Diversi i fattori che rendono vulnerabile il calcio della “periferia” italiana anche se la eco non è sempre clamorosa. Il volume di denaro legato ai diritti televisivi, agli ingaggi, agli sponsor è infinitamente minore a quello della seria A o anche del campionato cadetto e, del resto, i controlli fanno fatica a coprire tutte le partite domenicali (due gironi in Prima Divisione, altrettanti in Seconda).

autorita-2-2Ecco perché i vertici federali – che su un altro fronte stanno combattendo una battaglia impari contro la potentissima Lega di serie A che vorrebbe imporre la partecipazione delle squadre Primavera – puntano molto a rimodulare l’immagine della categoria secondo i valori di quell’etica sportiva che da una decina d’anni a questa parte appare sempre più fragile in un mondo, quello del pallone, influenzato da troppi interessi che con il sudore e la correttezza hanno poco a che vedere.

Del resto c’è voluta una mazzata di quelle poderose per reagire alla degenerazione di un fenomeno, quello delle frodi sportive, che rischiava di diventare patologico: furono 40 infatti le partite della stagione 2010 – 2011 sospettate di manipolazione inserite nella prima indagine aperta dalla Procura di Cremona nel dicembre del 2012 e ben 14 erano quelle disputate sui campi della Lega Pro.

Da allora è stato deciso di rimboccarsi le maniche, attivando, tra le altre iniziative, anche l’Integrity Office, che prevede uno staff centrale e referenti in ogni club. Dalla sinergia con il gruppo investigativo scommesse sportive, con l’unità informativa e con la Procura federale dipende poi l’efficacia dell’azione di repressione e prevenzione che, a detta della Lega Pro, ha portato ad una drastica diminuzione delle partite sospette. Nella stagione precedente all’attuale il calo è stato del 65 per cento e per una sola partita è stato segnalato il livello di massima attenzione.

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