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"Meglio la tribuna qui che titolare altrove". Asta pone la condizione del mercato

Alla vigilia della partenza per il ritiro di Castel di Sangro, l'allenatore del Lecce ha fatto il punto della situazione: in attesa del completamento dell'organico, ha chiarito la sua filosofia. E ha ammesso che Papini probabilmente sarà il capitano

LECCE – Alla vigilia della partenza per il ritiro di Castel di Sangro, il tecnico del Lecce ha fatto il punto della situazione e l’impressione è che, pur nella consapevolezza di trovarsi in un cantiere appena aperto, alcuni punti fermi già ci siano.

Il primo riguarda l’attribuzione dei galloni di capitano: Antonino Asta ha precisato che chiederà al gruppo di pronunciarsi, così come ha fatto l’anno scorso a Bassano del Grappa quando il ruolo di leader è stato attribuito a Iocolano, ma la sensazione è che in realtà si vada verso la ratifica di una scelta che si è imposta da sé, quella di Romeo Papini.

Dopo aver inizialmente dribblato la domanda è stato lo stesso allenatore, infatti, a lasciarsi sfuggire in un secondo passaggio qualcosa di più di una mezza ammissione: “Lui è voluto rimanere a tutti i costi, ce le teniamo ben stretto e sarà il nostro perno di centrocampo. Certamente è uno dei papabili”.

L’allenatore giallorosso ha fissato già per il 18, sabato, la prima amichevole (contro il Castello 2000): un modo per accelerare il processo di conoscenza di un gruppo con il quale sta prendendo confidenza solo da un paio di giorni. Asta ha spiegato di aver chiesto al preparatore, Mirco Spedicato, un lavoro che punti alla corsa, ad una condizione atletica brillante, anche a costo della struttura. Agli anziani, invece, ha raccomandato di lavorare come e più dei giovani e di non credere agli allenamenti differenziati cui di solito si fa ricorso per salvaguardare una condizione traballante.

Altro capitolo importante, naturalmente, quello del mercato. Il tecnico di origine siciliana ha detto di sentirsi tranquillo perché sa che la società è al lavoro cercando di fare scelte mirate e che perla quadratura del cerchio ci vorrà tempo: “Io intanto voglio valutare i calciatori in rosa, chi è da Lecce, voglio giocatori veri perché la piazza ha bisogno di questo. Nello stesso tempo stiamo valutando il profilo di chi vuole sposare il progetto cui non servono nomi da serie A, con appeal importante. A me interessa che formino un gruppo adatto alla categoria con quantità, qualità e voglia”.

Per quanto riguarda i calciatori già tesserati, Asta ha ribadito il concetto già espresso nel primo faccia a faccia: “Io ho fatto subito un discorso: se hanno altre opportunità, che le colgano. Chi rimane deve essere convinto, ma se uno pensa di accontentarsi o di subire una decisione della società, di certo non rientra nei miei piani”. E’ noto infatti che elementi come Perucchini, Falco e Doumbia sono nel mirino di alcune società di categoria superiore. Il tecnico ha invece citato il panamense Herrera come uno degli elementi che gli hanno trasmesso la sensazione di volersi mettere da subito in mostra.

Sui probabili nuovi arrivi – almeno due per reparto, ha detto il tecnico come indicazione di massima – l’allenatore ha confermato il lavoro quotidiano in stretta sintonia con il direttore sportivo Stefano Trinchera, che si trova a Milano: “Bisogna meritarsi la maglia del Lecce, molto meglio la tribuna qui che titolare altrove: questa deve essere la convinzione”.

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