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Giovedì, 25 Aprile 2024
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"L'altra città", il torneo antirazzista sullo schermo del Festival del cinema europeo

Diretto da Cristian Sabatelli e Pippo Cariglia, il documentario racconta l'esperienza di integrazione promossa dal torneo antirazzista "Calcio senza confini", di cui è ora in corso la quarta edizione

LECCE - Nella tredicesima edizione del Festival del cinema europeo, in corso di svolgimento in questi giorni, è sbocciato un fiore dal terreno arido di un campetto di periferia, sociale più che urbana. Nella sezione "Cinema e realtà" è stato infatti presentato "L'altra città", documentario di Cristian Sabatelli e Filippo Maria Cariglia che racconta un'esperienza di integrazione promossa dall'agenzia culturale Bfake attraverso il calcio, quella di "Calcio senza confini", di cui si sta adesso disputando la quarta edizione presso l'ex ospedale psichiatrico Opis. 

Autoprodotto - come del resto autofinanziato è il torneo - con materiale prevalentemente girato durante la seconda edizione, dunque nel 2010, "L'altra città"  non resta sulla superficie del calcio giocato, tra tifoserie colorate, goliardia e impegno sociale, ma entra "in punta di piedi" senza rinunciare alla profondità delle storie personali - fatte spesso di emarginazione, di sofferenza e di tanta voglia di riscatto e identità - di chi è straniero in una città pacamente addormentata nell'indifferenza del quieto vivere.

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La suggestione resa dal documentario e testimoniata tutti i fine settimana dal carosello di partite che si succedono senza soluzione di continuità è però profondamente politica: esiste cioè un modello di integrazione possibile, - probabilmente non esaustivo di tutte le complessità legate alla convivenza tra etnie diverse - che la politica, quella buona, dovrebbe adottare per superare quell'empasse nel quale visioni contrapposte annegano in maniera inconcludente. E' praticamente a costo zero ed è anche divertente.

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