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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Una rimonta che vale doppio: consapevolezza ed energia per il Lecce

La vittoria a Cremona fornisce nuovi indizi per essere fiduciosi sul cammino della squadra di Corini che in primavera potrebbe sbocciare in tutta la sua potenzialità

LECCE – Dopo la prestazione incoraggiante del Lecce a Cremona, culminata in una vittoria per certi versi liberatoria - pesavano, infatti, i recenti risultati -, sono certamente diversi gli aspetti positivi. Tornare a sottolineare la qualità dei giovani - Hjulmand, Rodriguez, Bjorkengren, ma anche Gallo, all'esordio come lo spagnolo dal primo minuto -, sarebbe scontato perché su questo argomento ci si era soffermati nella prima uscita di questa rubrichetta settimanale (che si chiama, non a caso, "il lato positivo"). 

Abbiamo cercato quindi un'altra buona ragione per essere fiduciosi e la seguente non ci sembra male: per la seconda volta nel campionato, il Lecce è riuscito a ribaltare completamente il risultato. Prima dell’1 a 2 di sabato a Cremona era accaduto, infatti, solo nella gara interno contro il Vicenza, il 27 dicembre, terminata 2 a 1. Nell’una e nell’altra partita decisivo è stato l’apporto di Rodriguez, ma non è questo l’aspetto che si vuole rimarcare.

In altre occasioni l’opera si era fermata a metà: contro il Frosinone, al Via del Mare, la rimonta era sfumata allo scadere, peraltro a causa del gol del 2 a 2 dei ciociari in probabile fuorigioco. Anche a Cittadella – stesso risultato finale - i salentini erano andati vicini al colpaccio. Nel match interno contro l’Empoli, un altro finito 2 a 2, i giallorossi avevano saputo rimediare al doppio svantaggio con un veemente assalto finale.

Per una squadra nel pieno di un processo di transizione da un ciclo a un altro, con alcuni giovani calciatori alla prima esperienza nel calcio italiano, recuperare lo svantaggio e portare a casa i tre punti è un grande integratore di consapevolezza oltre che di energia. In un torneo estremamente livellato come quello attuale, sono i dettagli a fare la differenza.

Per certi versi è ovvio che il Lecce sia un’opera ancora grezza, la cui materia ha bisogno di tempo per consolidarsi e trovare i giusti equilibri "statici", ma non è un caso se le sconfitte di Mancosu e compagni sono state in numero molto ridotto, quattro al pari del Monza (terzo), peggio solo di Empoli (primo) e Chievo (secondo). Le possibilità per essere protagonisti ci sono. Con un certo grado di spensieratezza, senza l’ansia da prestazione, il processo di crescita può essere accelerato e sbocciare per l’avvio della primavera, quando tutto si decide.

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