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Lecce inguardabile in difesa. L'Udinese non fa sconti

Esordio negativo: i giallorossi regalano due reti ad inizio partita. Volenterosa ma imprecisa la reazione, condita da diverse occasioni. Nella ripresa gambe pesanti e caldo torrido ammazzano il match

LECCE - Udinese troppo forte per questo Lecce. I ragazzi di Guidolin giocano a memoria e, senza strafare, conquistano la vittoria quasi col minimo sforzo, non fosse per il gran caldo. Basta l'esperienza e la disposizione in campo per approfittare dei generosi regali della difesa giallorossa, a dir poco imbambolata. Brutta dietro, ma discreta dalla cintola in su, almeno nel primo tempo, la formazione di casa non sfigura per 45 minuti, creando anzi diverse occasioni. Ma il progetto di Di Francesco è ancora poco più che un'idea e lo si capisce nella ripresa quando Giacomazzi e compagni si arrendono al caldo e, soprattutto, ai propri limiti, tecnici e tattici. Una sconfitta con l'Udinese ci può stare, ma le indicazioni emerse dal campo dicono che di lavoro bisogna farne davvero tanto. La strada per ora, sembra tutta in salita.

Primo tempo: doppia dormita ma quante occasioni mancate.
L'impatto del Lecce con il campionato è agghiacciante. Difesa di piombo nell'uno contro uno e per l'Udinese diventa tutto sin troppo facile: l'ex Basta, al secondo minuto, ha tutto il tempo di prendere la mira, solo in mezzo all'area, e battere Julio Sergio dopo un ribaltamento di fronte del quale i giallorossi non approfittano per disporsi come il calcio comanda. Al 16' il raddoppio, per certi versi identico: un tiro sbilenco di Torje si trasforma in un assist per Di Natale, lasciato al suo destino di bomber implacabile. Ed in chiusura un pallonetto dell'attaccante rumeno, fuori di mezzo metro, grazia una difesa imbarazzante. Non c'è Oddo, come temuto alla vigilia. Tomovic viene schierato nel ruolo ricoperto con profitto lo scorso anno e Ferrario è il centrale in coppia con Esposito. Il ballottaggio di centrocampo lo vince Giandonato.

Ma nel primo tempo, di annotazioni sul taccuino ce ne sono tante. Quasi tutte per merito della volontà del Lecce che si procura almeno quattro nitide occasioni, mancando di precisione al momento del dunque. Ci prova due volte Giacomazzi, prima in scivolata a pochi metri dalla porta (10'), poi di testa su preciso assist di Di Michele (39'). Handanovic, che non è l'ultimo arrivato, si distende come sa. Anche per Daniele Corvia due opportunità: di testa, alto sulla traversa (12'), e di piede, un colpo al volo di sinistro che si infrange sulla ribattuta di un difensore appostato a due metri dalla linea di porta. Si fa notare Cuadrado, il più intraprendente, che al 25' si accentra dalla sinistra e chiude di destro sfiorando il palo. Anche Di Michele fa quello che può, con grande spirito di sacrificio, ma nell'occasione più ghiotta, al 24'aspetta qualche attimo prima di incrociare da posizione molto favorevole.

L'Udinese fa poco di più che attendere, contenere e ripartire. E quando si presenta dalle parti di Julio Sergio, è una valanga di apprensione che attanaglia lo stadio. Di Natale, pochi secondi dopo il suo primo gol, manca il secondo per un niente e al 14', Mesbah, tocca nettamente di mano, cadendo in area, ma per il signor Damato non c'è nulla di irregolare. Il pubblico leccese alterna fischi a incoraggiamenti e non c'è da dargli torto. La Curva Nord è tornata a cantare ma la musica non cambia.

Secondo tempo: nel vuoto assoluto, girandola di sostituzioni.
Nella ripresa viene meno anche quell'abbozzo di propensione offensiva che aveva portato il Lecce a creare non pochi grattacapi alla difesa bianconera. Sotto un caldo torrido, la partita riprende su ritmi blandi. Gli ospiti, forti del doppio vantaggio, si preoccupano solo di dosare le forze e di portare a casa i tre punti. Di Francesco, dopo cinque minuti, inserisce Bertolacci per Giandonato e al 20' Ofere per Corvia. Ma le gambe dei giocatori in campo sono troppo pesanti e di fenomeni, in casa giallorossa, non ce ne sono. L'ultima speranza è riposta in Piatti, che disputa al posto di Cuadrado - decisamente calato rispetto al primo tempo - il quarto d'ora finale senza incidere, come del resto tutti i suoi compagni.

I limiti dei padroni di casa sono palesi: della difesa si è già detto, ma tutti i reparti sono scollati, manca l'aggressività e per l'Udinese ci sarebbe anche il modo per arrotondare il bottino, ancora con Torje (23'). Guidolin sa che questo Lecce non lo può impensierire e, se da una parte si preoccupa di tenere alta la tensione dei suoi seguendo il match sempre in piedi, dall'altra ricorre a tutte e tre le sostituzioni per dare fiato agli uomini più provati. Fuori Torje, Di Natale e Pasquale per Abdi, Barreto e Neuton. Finisce tra i fischi, fisiologici e anche giustificati, del Via del Mare. Si è giocato davanti a 8578 spettatori, di cui 3853 abbonati.

Così in campo. Le formazioni e i marcatori.

Lecce (4-3-3): Julio Sergio; Tomovic, Esposito, Ferrario, Mesbah; Giacomazzi, Obodo, Giandonato (Bertolacci 5'st); Cuadrado (Piatti 28'st), Corvia (Ofere 20'st), Di Michele. All. Di Francesco

Udinese (3-5-1-1): Handanovic; Domizzi, Danilo, Ekstrand ; Basta, Pinzi, Asamoah, Badu, Pasquale (Neuton 45' st); Torje (Abdi 24'st); Di Natale (Barreto 33'st). All. Guidolin

Marcatori: Basta 2'pt, Di Natale 16'pt.

Arbitro A. Damato

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