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Sabato, 20 Aprile 2024
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La ricetta di Corvino: "Con Faragò aumenta la qualità in mediana"

Presentato il neo acquisto, arrivato dal Cagliari: inseguito fin dall'anno scorso. Nel girone di ritorno impegni sempre più pressanti, servirà una centrocampo nutrito

LECCE – A Cagliari si sentiva chiuso, poco apprezzato. L’ha lasciato intendere chiaramente, Paolo Faragò, il nuovo acquisto del Lecce, chiamato ad aumentare la qualità del centrocampo giallorosso in un momento in cui gli impegni si fanno martellanti: una gara ogni tre giorni, nel girone di ritorno, come ha voluto sottolineare il direttore generale dell’area tecnica, Pantaleo Corvino, nel corso della presentazione avvenuta questa mattina allo stadio “Via del Mare”. 

Ventinove anni da compiere fra un mese, il 12 febbraio, calabrese d’origine ma cresciuto a Novara fin da quando aveva tre anni (lì lavoravano i suoi genitori), Faragò è una sorta di grande amore di Corvino, che l’ha inseguito per una vita. Già sei anni addietro, quando Corvino era Firenze, provò a chiamarlo a sé. L’anno scorso un nuovo tentativo, e questa volta per farlo accasare a Lecce, ma ancora senza successo: è stato lo stesso calciatore, nella circostanza, a spiegare di non essere nelle condizioni fisico-atletiche ottimali per accettare la proposta. 

Ricontattato, ora il quadro è mutato. Le condizioni sono quelle giuste e così non ci ha pensato un istante: il centrocampista ha lasciato la Sardegna e la serie A, per scendere di categoria, ma in un club le cui ambizioni non sono certo un segreto. Incassando, peraltro, l’entusiasmo di mister Marco Baroni, che già ne conosceva stile e potenzialità, avendolo avuto in rosa in quel di Novara. 

Corvino ha rivelato che la trattativa era partita da molti giorni e che s’è conclusa nel migliore dei modi nonostante un momento di sincera paura che tutto potesse sfumare. È accaduto quando è uscita la notizia di un possibile arrivo di Faragò a Lecce. In quel momento la situazione non era ancora stata definita. E sul suo conto, il direttore dell’area tecnica, ha aggiunto: “L’abbiamo portato in serie B dopo oltre cento partite in serie A, non è venuto per essere un’alternativa, ma per allargare la qualità di un reparto, quello di centrocampo, per il quale abbiamo tante richieste”. Richieste di giocatori di cui, però, il Lecce non intende privarsi. Proprio per via degli impegni a spron battuto previsti nel girone di ritorno, occorrere che il reparto sia nutrito. 

Faragò, dunque, dopo aver sentito parlare solo bene della piazza giallorossa da coloro i quali nel Salento erano già transitati, prima di finire nel Cagliari, ritrova Baroni. E, rispetto a Novara, ritiene che lo stesso allenatore sia cambiato. “Com’è cambiato il calcio negli ultimi sei anni”, ha spiegato. Tanto che, rispetto all’epoca piemontese, “qui ho visto che c’è voglia di cercare il gioco, muoversi in ampiezza, impostare con i centrali di difesa, cosa che a Novara facevamo un po’ meno”. Ma la carica di Baroni è sempre la stessa, ha aggiunto, ed è quindi entusiasta di lavorare con lui.

L’ultima volta di Faragò nella serie cadetta risale alla stagione 2016/17 e in appena quattro anni tante cose sono mutate, nell’approccio alle gare. “Ci sono squadre che hanno investito molto, messo in piedi rose competitive, si sono attrezzate per andare in serie A, e c’è chi l’ha fatto dichiaratamente”, ha detto il neo-giallorosso, aggiungendo che se in serie B ogni campo è difficile, da sempre, è pur vero che oggi “la differenza è che molte formazioni cercano il risultato attraverso il gioco”. Mentre “prima era un campionato molto fisico” in cui spiccavamo a volte solo “spunti dei singoli”. E invece, adesso “tante squadre impostano l’azione da dietro. E sono contento che a Lecce si faccia una proposta coinvolgente e che non si cerchi la palla lunga”. 

Nel Salento, Faragò ha trovato un “gruppo sano e coeso, ben amalgamato”, fra esperienza e gioventù. Un ambiente in cui gli allenamenti sono intensi e che gli ha fatto un’impressione eccezionale. A Cagliari, quest’anno, ha giocato solo scampoli di una gara, quella del 6 gennaio al “Marassi”, in cui i sardi si sono imposti per 2 a 1 sulla Sampdoria, subentrando nella ripresa a Deiola, uno dei due marcatori. È stata la sua centesima gara in maglia rossoblù. Prima di scendere in campo la trattativa con il Lecce era già conclusa, ma ha comunque spiegato di essersi messo a disposizione della causa, dando il 100 per cento fino al triplice fischio. 

Quanto al suo ruolo, per quanto possa ricoprire varie zone, all’occorrenza e in caso di necessità, si definisce un centrocampista puro e nel 4-3-3 di mister Baroni intende giocare come mezzala. In fin dei conti, tifoso dell’Inter fin da bambino, pur stravedendo per Ronaldo “il fenomeno”, non avendo le stesse caratteristiche, ha tratto ispirazione più che altro da Cambiasso, Stanković e Zanetti. 

Faragò arriva a Lecce a titolo temporaneo dal Cagliari, con diritto e obbligo di riscatto al raggiungimento di obiettivi. Indosserà la maglia numero 24.

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