rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Sport

Il Lecce ritrova il suo capitano per il rush finale: Mancosu lavora sodo

Da una parte un ruolino di marcia eccellente nel girone di andata, dall'altra un calo fino all'operazione per appendicite in quello di ritorno. Provvidenziale per lui la pausa del campionato: ripresa dal primo maggio, contro il Cittadella

LECCE – Con 26 presenze, 8 reti e 9 assist il campionato di Marco Mancosu potrebbe essere giudicato di altissimo livello, ma se sei il capitano di una squadra in lotta per la promozione in serie A e negli ultimi due mesi e mezzo non hai giocato con continuità non puoi essere soddisfatto.

“Per natura sono uno che non si accontenta mai. Fino alla partita con l’Empoli credo di aver disputato la mia miglior stagione, per tipo di prestazioni e per statistiche. A causa di problemi di vario tipo, tra cui l’intervento per asportare l’appendice ho poi avuto un calo per cui per me è già una gran vittoria poter essere qui ora a dare una mano ai compagni, anche solo con una parola, con l’esempio, per far capire ai più giovani quanto è importante raggiungere il traguardo”.

Mancosu del resto è andato a Vicenza con i compagni pur sapendo di non essere in condizione di poter giocare. “È stata una decisione mia, avevo bisogno di sentire l'aria del ritiro, del campo. Credo sia servito da esempio. Ha influito il fatto che per il mister queste cose hanno una importanza perfino maggiore di certi aspetti tecnici, ma non devo certo essere celebrato, anzi, è giusto che io lo abbia fatto”.

Da alcuni giorni Mancosu si sta allenando regolarmente e i carichi di lavoro li sta avvertendo particolarmente dopo settimane di inattività quasi totale: “Questa sosta è fondamentale per me, sono pieno di dolori come se fossi in preparazione precampionato”. A proposito di sosta: si torna in campo il primo maggio, alle 14, per la sfida al Cittadella, prima di quattro partite che possono essere decisive: la promozione diretta o l’accesso ai play-off, questo è in palio per il Lecce nei dieci giorni successivi alla ripresa del torneo: “Le insidie nel dover giocare ogni tre giorni sono tantissime, dal caldo agli infortuni, senza dimenticare il Covid. Mister e società, però, sono molto attenti a ogni dettaglio e per questo meritano il nostro ringraziamento. L’orario fissato alle 14 un poco mi spaventa, ma noi siamo una squadra che corre tanto, questo non si può discutere e quindi alla fine si potrebbe rivelare anche un vantaggio giocare così presto”.

Alla domanda sul voto che darebbe al suo “sostituto” sulla trequarti., lo scozzese Henderson, il capitano spiega: “Liam merita un voto altissimo: lui all’inizio era diffidente verso quel ruolo, ma si è calato benissimo nella parte, soprattutto per quello che il mister ci chiede di fare. Anche da mezzala ha fatto ottime prestazioni”.  

E così, a distanza di due anni, il Lecce si ritrova a lottare per la promozione in serie A. Con quali analogie? “L’obiettivo - risponde Mancosu - è rimasto lo stesso, le differenze sono tante: allora eravamo partiti per salvarci e poi l’appetito è venuto mangiando, quest’anno abbiamo addosso la pressione, sia per la qualità della squadra sia per la classifica, ma anche perché l’anno scorso eravamo in serie A. Abbiamo un gruppo che sa convivere con queste pressioni: centrare la serie A sarebbe un traguardo importantissimo per tutti, dalla società ai tifosi oltre che per noi calciatori, per riprendersi da un anno difficile sotto tutti i punti di vista”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il Lecce ritrova il suo capitano per il rush finale: Mancosu lavora sodo

LeccePrima è in caricamento