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Salernitana vince e allunga in testa, ma il Lecce impreca per due rigori e una traversa

La capolista si conferma squadra di qualità e buona organizzazione, mentre i padroni di casa cedono alla distanza. Nel primo tempo l'arbitro grazia gli ospiti, prima per un tocco col braccio, poi per fallo su Miccoli. Nella ripresa il goal di Colombo

LECCE - Che non fosse una serata di grazia, il Lecce di Alberto Bollini lo ha capito subito. E' bastato che il signor Rapuano di Rimini, appena scoccato il terzo minuto di gioco, lasciasse correre su una netta deviazione con il braccio da parte di Trevisan di un tiro di Gustavo: da posizione ideale il direttore di gara non ha ravvisato gli estremi del penalty che c'erano invece tutti, optando per ll gesto involontario. In chiusura di primo tempo un altro episodio a dir poco dubbio: Miccoli, al momento di tirare, viene toccato da Pestrin, già ammonito. L'attaccante manca la conclusione e cade a terra, mentre la Salernitana parte in contropiede e solo un prodigioso recupero di Vinetot riesce a evitare il goal di Gabionetta.

In partite per definizione equilibrate, tra squadra di vertice, sono spesso gli episodi a decidere e orientare il corso degli eventi. Al netto di una chiara dimostrazione di qualità e di organizzazione di gioco, di cui si deve rendere merito alla compagine di Menichini e che giustificano senza dubbio il primo posto, non si può negare che sulle due decisioni contestate l'arbitro è stato pessimo, per non dire altro. Gli episodi odierni, legati a quelli di venerdì sera - le ammonizioni a Lopez e Moscardelli, che erano diffidati - sono come i lati di una cella dove il Lecce ha prima perso le forze e poi il respiro. Ci puoi pure sbattere la testa, ma non ne cavi un ragno dal buco. Soprattutto se ci si mette anche la traversa, colpita da Gustavo al minuto 33 da posizione defilata.

Certo, ci sono anche i limiti di una squadra che, contrariamente al match contro la Juve Stabia, è rientrata in campo nel secondo tempo con meno ardore agonistico e maggiore confusione. Ma il goal di Colombo, di testa sugli sviluppi di un corner, resta un episodio perché prima di allora la Salernitana aveva avuto un'altra sola occasione, e sempre di testa con lo stesso difensore. Ecco, concedere due volte la stessa possibilità - nella seconda circostanza il numero 2 granata ha colpito quasi indisturbato - è stato un errore esiziale. Peccato, anche perché Vinetot, più che Abruzzese, ha annullato Calil, concedendo solo qualcosa alla velocità di Gabionetta. 

Senza il suo bomber principe, con Miccoli dal primo minuto, il Lecce ha fatto quello che ha potuto, palesando una evidente leggerezza al cospetto di una difesa ben attrezzata anche dal punto di vista fisico. La scelta di avanzare Mannini a supporto del capitano, con Gustavo dall'altra parte, ha dato solidità e compattezza nel primo tempo, ma inevitabilmente ha diminuito la dose di dinamismo e imprevedibilità che un esterno di ruolo avrebbe potuto dare. 

A nulla poi sono valsi gli inserimenti di Herrera per Lepore e di Embalo per Miccoli al 61' e di Doumbia per Papini al 70'. Il Lecce ha giocato l'ultima parte di gara senza un play-maker e con quattro esterni sulla linea offensiva. Una soluzione imposta dalle circostanze, ma che non poteva portare molto lontano considerata anche l'imprecisione nei passaggi e la chiusura a tenuta stagna degli ospiti che con gli inserimenti di Negro per Gabionetta (62') e Nalini per Mendicino (66') hanno dato respiro alle ripartenze puntando su forze fresche. All'82' il terzo cambio di Menichini, con Moro per Favasuli. Nonostante la serata con più ombre che luci, i padroni di casa hanno avuto, nel primo minuto di recupero, l'occasione per pareggiare ma Embalo, lanciato in velocità non ha trovato il tempo giusto per battere a rete mentre Gustavo, con il portiere ancora lontano dai pali, ha provato senza successo una conclusione a scavalcare il muro che gli avversari gli avevano eretto davanti.

Con la sconfitta odierna, seconda della gestione di Bollini, il Lecce scivola al quinto posto: al terzo c'è la Casertana, a quota 54, quindi la Juve Stabia a 52 e i salentini ad una lunghezza. Niente di irreparabile, ma domenica a Cosenza,bisogna ripartire di slancio. Da segnalare, infine, uno striscione esposto in Curva Nord con il quale gli ultras hanno manifestato tutto il loro disappunto per le restrizioni  poste dalle forze dell'ordine all'ingresso di bandierine giallorosse in occasione della partita contro la Juve Stabia.

La capolista si impone al "Via del Mare". Arbitraggio insufficiente

Il tabellino di Lecce-Salernitana 0 a 1

LECCE (4-3-3): Caglioni; Diniz, Abruzzese, Vinetot, Di Chiara; Lepore (61’ Herrera), Papini (70’ Doumbia), Salvi; Mannini, Miccoli (cap.) (61’ Embalo), Gustavo. A disposizione: Scuffia, Beduschi, Filipe Gomes, Manconi. Allenatore: Bollini

SALERNITANA (4-3-3): Gori; Colombo, Trevisan, Lanzaro, Franco; , Favasuli (82’ Bovo), Pestrin (cap.), Moro; Gabionetta (62’ Negro), Calil, Mendicino (66’ Nalini). A disposizione:  Russo, Tuia, Bocchetti, Cristea. Allenatore: Menichini

Arbitro: Rapuano di Rimini

Marcatori: 58' Colombo

Ammoniti:  11’ Pestrin , 60’ Gabionetta , 63’ Vinetot, 64’ Colombo

Spettatori: 6287 di cui 2228 abbonati e 4059 paganti con buona rappresentanza ospite.

Note: all’inizio della gara è stato osservato un minuto di raccoglimento in memoria di Luca Colosimo, arbitro della Can Pro, deceduto in un incidente stradale. 

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