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La carica del presidente: "I playoff non sono una condanna, crederci"

Il presidente chiede meno pressione e critiche. In un lungo post, ricorda le vicissitudini stagionali e quanto costruito in piena corsa

LECCE - Dal turbolento divorzio con mister Fabio Liverani giusto alla vigilia del ritiro, nel pieno della scorsa estate, alle tante altre vicissitudini, non ultimo il tumore che ha colpito capitan Marco Mancosu, con la sua recente rivelazione che ha lasciato impietrita la tifoseria. Ma se il sogno del ritorno in serie A senza passare dall’arena gladiatoria dei playoff è sfumato quasi in dirittura d’arrivo, per il presidente Saverio Sticchi Damiani bisogna guardare a come s’è svolta quest’annata dalla corretta prospettiva. Perché, comunque, arrivare fino a questo punto era forse inimmaginabile a inizio stagione.  

La tensione si sente, in casa giallorossa, ma proprio per questo il presidente chiede che attorno ai ragazzi vi sia meno pressione. E lo fa con un lungo post in cui riannoda i fili del campionato ormai agli sgoccioli e, visto quanto costruito fino a questo momento, sostiene di non capire “quei pochi che provano ad inquinare la realtà”. È quella parte di tifoseria del mal di pancia eterno, alla quale risponde, ricordando le grandi difficoltà, in primis gli investimenti a pandemia in corso con risorse che non piovono certo dal cielo. Per non parlare del livello stesso dell'attuale campionato di serie B, da lui definita fra “i più tosti degli ultimi anni”, ricordando che “alcune squadre che l’anno scorso hanno disputato i playoff oggi giocano per non retrocedere, o che le altre due retrocesse dalla A si contendono l'ottavo ed ultimo posto nei playoff”.

Una squadra costruita in corsa

“Siamo partiti con pochi giocatori di proprietà, con un allenatore che il giorno prima del ritiro è stato allontanato, con un gruppetto di giocatori scontenti di giocare in serie B”, esordisce Sticchi Damiani. “In pochi mesi abbiamo rafforzato la rosa, anche con giocatori giovani e di proprietà, investito sul settore giovanile ormai ricco di talenti provenienti da tutta Europa, acquistato mezzi e strutture”. E, ancora: “Abbiamo disputato uno dei campionati più tosti di B degli ultimi anni. Abbiamo sistematicamente schierato giocatori nati nel 1999, 2000, 2001. Abbiamo realizzato una rimonta incredibile ed abbiamo cullato il sogno della promozione diretta. Sarebbe stato un capolavoro, al primo anno, e dopo una partenza ad handicap”.

E ci sono anche gli episodi. Quelli che a volte scrivono una porzione rilevante della storia. L’assenza del Var in cadetteria rende le terne arbitrali, ovviamente, più soggette all’errore.  “Con il Var – è convinto il presidente - avremmo avuto 11 punti in più e 1 in meno (la gara di Pisa)”. E come scordare la gara con il Cittadella? “Abbiamo perso con il Cittadella la partita che ci avrebbe portato in A direttamente, una partita maledetta, in cui tutto è girato male, che ancora non ci fa dormire”.

Investimenti in un momento difficile

“La serie A in anticipo rispetto alla programmazione triennale sarebbe ossigeno puro per una proprietà che, in tempo di Covid, investe risorse personali, sottratte alle famiglie di ciascun socio”, tiene a sottolineare Sticchi Damiani. “Ogni anno, da quando è stato rilevato il Lecce, abbiamo chiuso il bilancio in perdita e ripianato con risorse proprie (non fondi, banche, società estere). L’unico anno in cui abbiamo chiuso il bilancio in pareggio è stato lo scorso in A (i bilanci sono pubblici), mentre in serie C ed in serie B sempre in perdita. Anche i meno informati sanno che in serie B si percepiscono contributi minimi rispetto alla massima serie”.

In ogni caso, non tutto è perduto. Anzi. La partita, in fin dei conti, deve ancora cominciare. “Abbiamo adesso l’opportunità di riprovarci tramite i playoff che sono comunque un privilegio e non una condanna. Quante piazze più importanti della nostra farebbero qualsiasi cosa per giocarsi questa opportunità al nostro posto?”, si chiede il presidente. “Proviamoci allora, con tutte le forze e con l’energia positiva dei tanti tifosi che hanno compreso lo sforzo ed apprezzato la gestione onesta ed in buona fede di questa società. Viviamola tutti con meno pressione, perché qualsiasi sia il risultato di questa stagione, il Lecce comunque cresce ogni giorno: è sempre più organizzato, solido e pieno di talenti di proprietà. Nella speranza di abbracciarci tutti al Via del Mare - conclude -, spingiamo adesso in tutti i modi i nostri ragazzi, mister e staff, perché sono persone serie e lo meritano”.

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