rotate-mobile
Sport

Fair-play tra i tecnici: superiorità della Dea e plauso al pubblico

Liverani ha riconosciuto la superiorità degli ospiti: "In questo momento non ce la possiamo giocare con loro". Gasperini: "Lecce può salvarsi con il gioco. Non capita spesso di trovare questa sportività"

LECCE - Il commento tecnico di Fabio Liverani, al termina del match, si limita a una constatazione difficilmente contestabile: "Specialmente con l'Atalanta, con squadre di questa fisicita, tecnica, corsa non siamo in grado di potercela giocare, dobbiamo dirci la verità. A prescindere dall'enormità del risultato che può costituire un dispiacere più grande, anche se poi per me cambia poco, in questo momento tra noi e l'Atalanta non ci può essere partita". 

Liverani, in virtù del 7 a 2 per la Dea maturato al Via del Mare, non dà nemmeno troppa importanza all'episodio in cui Lapadula s'è fatto fermare da Gollini in uscita, situazione che, con maggiore fortuna, avrebbe potuto portare al gol del 3 e 3 oppure a un contatto da rigore ed espulsione del portiere: "L'episodio ci può stare, però io credo che l'Atalanta abbia fatto un percorso col suo allenatore di grande crescita, è una squadra straordinaria che fa quattro gol al Valencia, cinque al Milan e che oggi li può fare a tutti. Per quello che è l'obiettivo nostro cambia poco. Il rammarico grande è un po' l'atteggiamento in certe situazioni, di rassegnazione. Quello che avevo chiesto, e che è stato fatto per un tempo, era di misurarsi con una squadra che viaggia a un certo livello. Invece nel secondo tempo, secondo me, troppo facilmente gli abbiamo permesso di vincere. Andiamo avanti e dobbiamo fare i punti che ci mancano: siamo lì, bisogna recuperare un poco di giocatori e metterli in condizione di darci una mano". 

Sulla carenza di opzioni per il reparto offensivo, Liverani ha ribadito quello che va dicendo da settimane: "L'assenza di un attaccante è grave perché non possiamo cambiare. Oggi abbiamo fatto male all'Atalanta quando siamo riusciti ad attaccare gli spazi, ma per caratteristiche non avevamo un reparto capace di attaccare la profondità, avevamo calciatori con altre qualità: Lapadula dà tutto, Mancosu si adegua in quel ruolo, Saponara fortunatamente è rientrato e speriamo che non gli accada più nulla. Farias ci auguriamo possa rientrare e lo stesso vale per Babacar. Per vincere le partite, è chiaro, devi avere i cambi: senza andare lontano, fuori Gomez dentro Malinovskiy, fuori Zapata o Ilicic dentro Muriel".

A margine del calcio giocato, resta poi il calderone delle polemiche per la decisione di rinviare cinque gare al 13 maggio. L'allenatore del Lecce, che già ieri nella conferenza della vigilia, aveva espresso un giudizio severo, ha riproposto e articolato il suo pensiero: "Nel calcio dovrebbero essere prese decisioni nei tempi e nei modi giusti e ci sono delle gerarchie nel prendere le decisioni: è una problematica sanitaria nazionale e il governo fa una scelta, dopo di che la Lega si attiene alle disposizioni e decide per le porte chiuse. Nel momento in cui cambio idea, la devo far valere per tutti perchè la Lega è garante di venti squadre, non di alcune. Aver fissato una data come il 13 maggio per il recupero significa che non si può più cambiare, lo dice lo statuto, salvo diverso accordo tra i club. Quindi se io ho oggi una partita tosta, perché tutti abbiamo i nostri obiettivi, e poi mi ritrovo a giocarla il 13 maggio, non credo che questo dia serenità. Si tratta di una decisione assurda, a prescindere del risultato di oggi: le regole devono valere per tutti. Se io da qui a venti giorni ho una squadra che lotta con tante partite e un'altra con due, tre partite in meno, credo che non sia un processo limpido, serio. Non dico che non sia regolare, ma toglie serenità. Un campionato così bello non lo avevamo da sette, otto anni: tre squadre che lottano per lo scudetto; sei, sette squadre per non retrocedere ed altre per la coppa. Sarebbe stato più di buon gusto sospendere una giornata, farla slittare e trovare un turno infrasettimanale". 

Liverani infine ha commentato l'epilogo della giornata, quando al triplice fischio finale la maggioranza del pubblico ha applaudito il Lecce e Mancosu e compagni sono andati verso la Curva Nord: "Io credo che la gente di Lecce abbia capito questa squadra: la sostiene da sempre, l'ha stimolata quando serviva, gli è stata vicina in ogni situazione e certamente è da applausi, nel campionato italiano, trovare una curva e uno stadio che per la maggior parte incita questo gruppo perché capisce, ed è intelligente, che tra noi e l'Atalanta c'è un abisso. Ci abbiamo provato, i ragazzi non è che hanno perso perché non avessero voglia, hanno rimontato due gol che è una cosa quasi impensabile contro l'Atalanta, ma poi c'è la strapotenza di questa squadra che oggi questo tipo di risultato possono farlo con tutti. Quindi la maturità di questa tifoseria credo che sarà sicuramente ripagata alla fine dell'anno". 

Gasperini: "Grande sportività del pubblico di Lecce"

Dopo la conferenza dell'allenatore del Lecce, è stata la volta di Gian Piero Gasperini: "La gara era partita bene, forse non eravamo molto precisi in avanti, abbiamo sbagliato alcuni appoggi, alcune situazioni ma devo dire che il Lecce ha fatto due bei gol. Gran gol di Saponara e bella azione con il gol di Donati. Quando nel calcio accadono queste cose, magari vengono meno alcune certezze. Il merito dei miei giocatori è stato proprio questo, rientrare in campo con una grandissima reazione. Poi metteteci anche la qualità del terzo gol, costruito da Gomez e Ilicic". 

Sull'annosa questione se sia meglio, a un certo punto, fermarsi nel punteggio quando si è troppo superiori, Gasperini ha tagliato corto: "Non è una mancanza di rispetto verso l'avversario. A un certo punto sono usciti Gomez, Ilicic, Zapata, ma se entra Muriel vuol fare bella figura, lo stesso vale per Malinovskyi. Poi un gol è arrivato alla fine. I giocatori spesso si esaltano nella qualità del gioco, degli inserimenti.

Il tecnico della squadra bergamasca è stato quindi chiamato in causa riguardo alla presenza dei tifosi nerazzurri che si sono dovuti sottoporre, all'ingresso, al protocollo sanitario stabilito dalle autorità in relazione al rischio di diffusione del Covid-19 che in Lombardia fa registrare il più alto numero di contagi: "Con tutte le vicissitudini di questi giorni, devo dire che erano anche numerosi in una trasferta così lontana. Grande soddifazioni per loro ma mi sento veramente di ringraziare il pubblico di Lecce perché a fine partita ha applaudito la mia squadra: questo non accade spesso in un ambiente sempre un poco avvelenato come quello del calcio e questo è un grade segno di sportività".

A Gasperini è stato poi chiesto un giudizio sulle possibilità dei giallorossi di rimanere in serie A: "Il Lecce io l'ho seguito perché è una squadra che cerca di raggiungere il proprio obiettivo attraverso il gioco, lo dimostrano anche i due gol di oggi. Credo che questa sia la strada migliore. Hanno fatto un percorso molto veloce, dalla C alla A, con il rischio anche di trovare, come accaduto ad altre squadre, un impatto molto più duro. Il Lecce ha le caratteristiche per potersi salvare. Certo è una battaglia difficile però in questo momento riguarda più squadre: se finora ha fatto 25 punti può fare quelli che servono per la salvezza". 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Fair-play tra i tecnici: superiorità della Dea e plauso al pubblico

LeccePrima è in caricamento