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Il Lecce e Mancosu ai titoli di coda: il club rinuncia alla clausola rescissoria

Il presidente Saverio Sticchi Damiani ha comunicato l'esito di un recente confronto con il calciatore che ha ricevuto delle proposte. Dopo cinque anni si avvia a conclusione una esperienza intensa, sportivamente ed emotivamente

LECCE - Dopo cinque anni da protagonista nel Lecce, Marco Mancosu è destinato a cercare altrove una nuova tappa della sua consolidata esperienza di calciatore. 

La conferenza stampa di presentazione di Gabriel Strefezza, esterno offensivo prelevato dalla Spal, è servita anche a chiarire i contorni di una vicenda di cui si intuiva la sostanza ma non i dettagli, che poi fanno la differenza quando si tratta di ricordare un episodio in un modo oppure in un altro. 

È stato il presidente, Saverio Sticchi Damiani, a ricostruire la successione dei fatti, raccontando di un confronto avvenuto tra lui e il calciatore, che già aveva parlato con mister Baroni, subito dopo la trasferta in Olanda: "Intanto mi preme dire che lui sta molto bene, sia fisicamente che mentalmente e questo per me conta molto. Mi voleva incontrare già da tempo e per una serie di miei impegni è stato possibile farlo solo il giorno dopo il viaggio a Heerenveen: mi ha detto che ci sono delle proposte che vuole prendere in considerazione e, di comune accordo, abbiamo deciso che non prenderà parte agli impegni ufficiali. Vogliamo seguire una linea molto chiara, con calciatori pienamente dediti al nostro percorso. Mancosu non era nell'elenco di coloro ai quali avevamo comunicato di non rientrare nei nostri piani".

Il numero uno del club ha anche spiegato che il Lecce non intende, in caso di cessione, avvalersi della clausola rescissoria stabilita in 2,5 miliono di euro quando, nella scorsa stagione, a Mancosu venne prolungato il contratto". Insomma, è chiara e pacifica la volontà di entrambe le parti di dirsi addio.

E se, al termine della lunga finesta di mercato, il trasferimento in altra squadra non si concretizzasse? La risposta a questa domanda l'ha data il direttore dell'area tecnica, Pantaleo Corvino: "Come abbiamo già spiegato, i calciatori che per nostra o loro volontà sono sul mercato, non fanno parte del nostro progetto tecnico". Game over. 

Quella di Mancosu a Lecce è stata un'avventura intensa, sia dal punto di vista sportivo sia da quello emotivo: la doppia promozione, dalla C alla A, la retrocessione per molti versi immeritata, l'immediato tentativo di ritorno nella massima categoria, svanito con un calcio di rigore sbagliato proprio da lui, e poi la partita più difficile, quella contro un tumore che, per fortuna, ha superato senza ulteriori complicazioni. Una storia così è giusto che si concluda senza ombre, nel rispetto delle varie posizioni in campo e senza retropensieri. Mancosu è stato il Lecce e il Lecce è stato Mancosu. Adesso si volta pagina.

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