Dal mercato un carico di energia: Barak, Saponara e Deiola trainano il Lecce
In tre, nella gara contro il Napoli, hanno percorso 35 chilometri sui 112 totali, garantendo compattezza tra i reparti e qualità nella manovra offensiva
LECCE - Sono molteplici le chiavi di lettura per analizzare la vittoria del Lecce a Napoli (qui la cronaca), risultato che ha dato grande fiducia all'ambiente giallorosso messo alle corde, fisicamente e psicologicamente, da una striscia negativa di cinque sconfitte e un pari nelle sei gare che avevano preceduto il match contro il Torino, vinto per 4 a 0.
Un paio di dati, però, balzano agli occhi: il primo riguarda il numero di occasioni considerate da gol che vede le due squadre sul piano di un sostanziale equilibrio (dieci a nove per i padroni di casa), a testimonianza di un atteggiamento tattico e mentale propositivo da parte dei giallorossi, nonostante la maggiore caratura di un avversario quotato e dotato di un organico di gran spessore.
Il secondo mette in risalto l'apporto di energia che gli innesti del mercato di riparazione hanno garantito al San Paolo: Barak, Saponara e Deiola hanno macinato complessivamente 35 chilometri, mentre la squadra nel suo complesso ha corso per poco più di 112 chilometri. Il centrocampista ceco, che già al suo esordio contro il Torino era stato il maratoneta della formazione, ha confermato la sua buona condizione fisica con 12 chilometri percorsi (circa 400 in meno del turno precedente); dietro di lui, distanziati tra di loro da una manciata di metri, Riccardo Saponara e Alessandro Deiola.
Questo dato, visto nel suo insieme, colpisce anche perché i tre calciatori, prima di arrivare a Lecce, non avevano giocato con continuità: Deiola, addirittura, nella prima parte di stagione disputata con la maglia del Cagliari aveva collezionato un solo minuto in campionato, contro la Lazio, e una gara da titolare in Coppa Italia, contro la Sampdoria. Saponara nel Genoa era sceso in campo quattro volte in campionato e una in Coppa Italia, per un totale di poco più di 150 minuti. Barak, dei tre, era quello con la maggiore confidenza col ritmo della gara: con l'Udinese, infatti, aveva accumulato otto presenze in campionato e tre in coppa.