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Chevanton e Miccoli, le bandiere ad un passo dal passaggio di consegne

Ore fatidiche per l'incontro tra l'ex attaccante del Palermo, al centro di una bufera mediatico-giudiziaria, e la dirigenza giallorossa pronta a fargli un'offerta per portarlo finalmente a Lecce. Difficile la riconferma per l'uruguagio

LECCE – Raccolta di firme e imprecazioni, appelli accorati e riti propiziatori. Le prime giornate estive di molti tifosi giallorossi, soprattutto quelli che bazzicano i social network, si stanno dimostrando particolarmente adrenaliniche. A meno di dieci giorni dall’inizio del ritiro in provincia di Pesaro – Urbino, il direttore sportivo Antonio Tesoro è nel pieno della sua attività di mercato: ci sono “da piazzare” molti giocatori che non rientrano nei programmi della società giallorossa e contemporaneamente mettere a disposizione del nuovo tecnico, Francesco Moriero, una rosa di categoria che possa evitare tutti gli errori che hanno compromesso la promozione nella scorsa stagione.

Ma sono due i nomi che, più di tutti, stanno agitando le discussioni e dividendo la platea tra guelfi e ghibellini: quelli di Fabrizio Miccoli ed Ernesto Chevanton. Il primo è atteso da un faccia a faccio con i Tesoro: tutto dipenderà dalla sua disponibilità a giocare in Prima divisione e con un ingaggio nemmeno lontanamente parente di quelli che ha fino ad oggi percepito in serie A. Il secondo dovrebbe essere prossimo all’addio: rientrato a Lecce, per la seconda volta, con una promessa reciproca di amore eterno, l’attaccante di Juan Lacaze è stato protagonista (non l’unico) di una lunga guerra di nervi con il primo allenatore, Franco Lerda, per poi uscire con tutta la generosità di cui è capace nella seconda parte dell’anno senza però superare i limiti di una condizione fisica e tecnica che non è più quella dei giorni migliori. Molto difficile, dunque, che possano vestire contemporaneamente la maglia giallorossa.

Per un’icona della tifoseria giallorossa che potrebbe andare via, un’altra che finalmente potrebbe coronare il sogno di giocare per i colori per i quali ha sempre fatto il tifo. Integro fisicamente e con una serie di colpi nel repertorio da fare invidia a molti, Miccoli si trova però al centro di una bufera mediatico-giudiziaria per alcune sue frequentazioni palermitane. Su di lui pende anche l’accusa di estorsione formulata dalla Procura del capoluogo siciliano. Insomma, una botta grossa per chiunque, ma che rischia di compromettere per sempre l’immagine dell’uomo e dell’atleta. Ecco perché l’idea che il bomber di San Donato di Lecce possa giocare per la sua squadra del cuore assume la mistica della redenzione, dell’atto d’amore che rende meno difficile il perdono. Ora dipende tutto da lui e, per certi versi, il fatidico sì sembra una scelta obbligata.

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