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Padalino contro i tifosi da tastiera. Caturano non è al top, pronto Marconi

Alla vigilia di Lecce-Siracusa il tecnico foggiano si è tolto qualche sassolino dalla scarpa. L'attaccante non è al meglio della condizione

LECCE – Scioglierà tutti i dubbi che si porta dietro nelle prossime ore, per mettere in campo il miglior Lecce possibile. Contro il Siracusa, domani al Via del Mare, i giallorossi sono chiamati al riscatto dopo la sconfitta di Caserta ma bisogna fare i conti con le condizioni non ottimali di Caturano (è pronto Marconi) e di Agostinone. Entrambi sono stati convocati, ma se per l’impiego del bomber dal primo minuto ci sono buone possibilità, è quasi scontato che il terzino si accomodi in panchina lasciando il posto a Ciancio.

Per il resto mister Pasquale Padalino ha solo l’imbarazzo della scelta. Per Costa Ferreira potrebbe essere la prima da titolare, per il ruolo di esterni offensivi scalpitano in quattro, Pacilli Doumbia, Torromino e Lepore. Nel match perso in Campania sono stati gli ultimi due a spuntarla. La scelta di escludere il francese, che veniva da prove molto buone, è costata al tecnico una serie di critiche alle quali oggi ha voluto replicare: “Stiamo parlando dello stesso Doumbia, quello che non volevate qui a Lecce o mi sbaglio? Questo lo dico per sottolineare come cambiano gli umori e le prospettive: eravamo in pochi a volerlo” ha detto il tecnico con riferimento all’atteggiamento critico del pubblico e della maggior parte degli addetti ai lavori nei confronti dell'esterno transalpino nella prima parte della stagione.

Il calciatore parigino, alla fine dello scorso campionato, aveva manifestato l’intenzione di andarsene ma il tecnico foggiano lo ha convinto a restare, facendogli comprendere l’importanza che avrebbe avuto nello scacchiere. L'inizio del torneo però non è stato accompagnato da prestazioni memorabili e solo nella gara vinta per 3 a 1 contro la Paganese, il 10 dicembre, è stata sancita la riconciliazione con i tifosi che lo applaudirono a lungo al momento della sua sostituzione con Torromino.

“Oggi stiamo parlando di un giocatore che voi vorreste sempre – ha proseguito Padalino – e sembra che io abbia fatto giocare uno qualsiasi. Abbiamo già dimenticato i gol di Torromino, abbiamo già questa idea di differenze assolute tra uno e l’altro? Significa che il vice capocannoniere della nostra squadra è uno di poco conto, che le mie valutazioni sono fatte così, in maniera approssimativa, significa che quello che ho fatto per Doumbia non è servito a nulla, che l’unico a non credere a lui sia io. Abbiamo avuto ragione io, il mio collaboratore di Corcia e il direttore sportivo Meluso e oggi io sono contento che qualcuno si sia ravveduto”.

Insomma, l’allenatore foggiano ha rimesso un poco di fatti in fila, senza risparmiare sarcasmo. La sua conferenza stampa della vigilia era del resto già partita in modo scoppiettante: “E’ stata una settimana di grande impegno – aveva infatti esordito rispondendo alla prima domanda -, come da sei mesi a questa parte, perché quando hai calciatori e soprattutto uomini di una certa caratura la sensazione positiva si avverte. Mi hanno mandato vari segnali, quelli di voler essere subito protagonisti al cospetto di tante chiacchiere, di persone che hanno parlato e anche sparlato, ma io credo che le uniche verità siano partite dalla società, dai tifosi, almeno da quelli che ci sono venuti a incitare ieri e non da quelli che si ritagliano un piccolo spazio, una notorietà dietro una tastiera senza farsi mai vedere. E’quella la gente che amiamo, che ringraziamo perché hanno sempre un pensiero positivo che fa la differenza in un contesto in cui si cerca sempre il negativo, anche quando le cose vanno bene”.

Una considerazione, sollecitata da una domanda, Padalino l’ha anche riservata a quanto accaduto a Caserta dove c’è stata una sistematica perdita di tempo per rallentare la ripresa del gioco, con i padroni di casa in vantaggio e subito dopo in inferiorità numerica, per oltre metà partita: “Il problema non sono i raccattapalle, ragazzi di dodici, tredici, anni, ma di chi consente loro di avere quell’atteggiamento, della cattiveria psicologica degli adulto che fa loro credere che, così facendo aiutano, la squadra. Ma quello di Caserta non è l’unico campo dove avvengono certe cose”.

Archiviata in un modo o nell’altro la sconfitta di Caserta, è già tempo della sfida al Siracusa, squadra che negli ultimi cinque turni ha collezionato otto punti, due in meno del Lecce e che la settimana scorsa ha recuperato due gol alla Juve Stabia finendo per vincere la partita. I siciliano si trovano a metà classifica, con un ruolino di marcia assolutamente equilibrato: otto vittorie, otto pareggi, otto battute d’arresto.

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