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Sfortunato Calabresi

Strefezza e Lucioni i migliori, per Barreca e Majer giornata storta

Al termine della complicata gara col Benevento spiccano le prestazioni dell'autore del gol e del capitano, dalla cui iniziativa in recupero è nata l'azione del pareggio

LECCE - Non tutte le ciambelle vengono col buco. E così il Lecce deve accontarsi, contro il Benevento, di un pareggio che consente ai salentini di conservare comunque la testa della classifica (qui la cronaca del match).

Partita intensa davanti a circa 10mila spettatori (foto Chilla)

Gabriel, voto 5,5: un appoggio di piede fuori misura è forse l'unica cosa che ci si ricorda. Incolpevole sul gol, assiste da spettatore alla sagra dello spreco di Insigne.

Calabresi, voto 5,5: l'azione che porta in vantaggio il Benevento è fortemente condizionata dal laterale del Lecce. Non paga ovviamente l'involontaria deviazione sul cross di Acampora quanto il palo colpito nel tentativo di mettere in corner il precedente traversone: la sfera sarebbe finita sul fondo, non essendoci avversari a contatto diretto. Ci mette un bel po' a carburare, dopo di che si fa apprezzare sia in costruzione, sia in copertura, anche da centrale.

Lucioni, voto 6,5: ci mette la firma sul pareggio, facendo partire con un anticipo e un allungo l'azione. Generalmente attento, sostiene Tuia nel non facile compito di arginare Forte per i cieli e per le terre.

Tuia, voto 6: dopo un'assenza così lunga non ci si poteva aspettare molto di più. Combatte come un dannato con Forte, fa qualche fallo di troppo ma riesce nell'intento di tenere il centravanti lontano da Gabriel. Dal 63' Gendrey, voto 5,5: non si esprime con la sua solita esplosività, preoccupandosi soprattutto di non fare avanzare i dirimpettai peraltro a corto di munizioni.

Barreca, voto 5; buona la prima iniziativa sulla corsia sinistra, poi basta. Non fa quello che Baroni gli aveva chiesto e viene sostituito da Gallo, voto 6: sicuramente il suo è un altro passo in questo momento della stagione.

Majer; voto 5: protagonista del malinteso con Strefezza che propizia il gol del Benevento, sembra smarrito in un centrocampo dove oggi più che mai avrebbe dovuto ricucire le distanze e sostenere le ripartenze. Dal 46' Faragò, senza voto. Dal 52' Helgason, voto 5,5: deve ancora svezzarsi, soprattutto nelle gare ad alto tasso agonistico, ma ha senso tattico e gamba. Peccato per una conclusione fuori misura da ottima posizione.

Blin, voto 6: si batte con vigore in un ruolo non propriamente suo, mantiene quasi sempre le misure della giocata e alla lunga prevale dal punto di vista fisico. 

Gargiulo, voto 5,5: parte anche lui parecchio disorientanto, ma dalla sua ha sempre il dinamismo e la capacità di aggredire in ogni zona del campo. Questa volta però paga il mancato assist a Listkowski nel primo tempo e l'errore su colpo di testa nel secondo.

Strefezza, voto 7: umano nell'episodio che gli costa il giallo, implacabile sul tiro del pari che significa il decimo sigillo personale, prezioso nel suggerimento non capitalizzato da Gargiulo, esce per crampi. Qualche giorno di riposo gli farà bene, tanto è in arrivo il turno di squalifica. Dall'80': Ragusa, senza voto.

Coda, voto 5,5: con un controllo sbagliato spreca una invenzione di Strefezza, non si risparmia nel lavoro ingrato di far avanzare la squadra e partecipa con un ruolo importante all'azione del pareggio. Gli viene richiesta tanta corsa e questo probabilmente lo penalizza nell'accuratezza di certe giocate.

Listkowski, voto 6: affronta con personalità il complicato confronto con capitan Letizia, sta crescendo anche in fase di non possesso. 

Baroni, voto 6: per la squadra non è il miglior momento dal punto di vista fisico e la gestione di alcuni calciatori lo limita nelle scelte. Risente della mancanza di alternative davanti, con Rodriguez e Asencio ai box. Però il secondo tempo, in cui la squadra pur senza brillare mette sulla difensiva perenne il Benevento, dice molto di quanto il Lecce abbia una identità tattica.

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