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“Pietra leccese e non barocchismi”. Dino Pagliari presenta il marchio di fabbrica

Il nuovo tecnico dei giallorossi ha incontrato i cronisti al "Via del Mare". Il direttoro sportivo Antonio Tesoro colpito dal suo entusiasmo: "Per incontrarci ha preso cinque treni nel giorno di Natale, ci ha trasmesso subito un'incredibile energia"

LECCE – Torna il sorriso in sala stampa, al “Via del Mare”. E torneranno le porte aperte durante gli allenamenti del Lecce, a parte qualche circostanza: "Più gente viene, meglio è". Parole di Dino Pagliari, il nuovo allenatore dei giallorossi, presentato questa mattina ai cronisti dal direttore sportivo Antonio Tesoro. “Ha cambiato cinque treni il giorno di Natale per venire a parlare con noi – ha esordito il dirigente – e ci ha trasmesso subito un’energia incredibile”.

Il numero due del club di Piazza Mazzini ha precisato che, oltre ad aver avuto alcuni contatti telefonici, gli unici tecnici incontrati di persona sono stati Pagliari e Calori, che ha fatto capire di essere in attesa di una chiamata dalla serie B. Tesoro non ha risparmiato una frecciata alla “cattiva informazione e al disfattismo, che ci ha tolto qualche punto in classifica”. Il riferimento è, naturalmente, alla ridda di voci, considerazioni e commenti che si sono consumati tra gli addetti ai lavori e non solo nelle ore precedenti.

Pagliari: “Useremo la pietra leccese”

Presa la parola, l’allenatore marchigiano ha augurato buon anno a tutti i presenti e ai tifosi prima di sottoporsi alla consueta raffica di domande. “Il campionato è ancora aperto – ha dichiarato Pagliari – e non lo dico solo io ma anche la matematica. Ma il nostro primo ostacolo è previsto per il 6 gennaio ed è a quello che dobbiamo pensare, evitando che i problemi si accumulino l’uno all’altro divenendo poi insormontabili”.

Fisico possente, occhiali da vista, barba e capelli lunghi, il nuovo tecnico del Lecce ha saputo contenere, senza ricorrere a sotterfugi, i tentativi di “sfondamento” sulla vicenda Miccoli: “C’è una differenza – ha spiegato, facendo intendere di considerare fondamentale l’aspetto umano di ogni calciatore al di là del valore tecnico – tra conoscere e riconoscere: ci si conosce di persona, ci si riconosce virtualmente, per la notorietà”.

Pagliari ha aggiunto di aver ricevuto molte proposte negli ultimi mesi – “mai tante come quest’anno” – ma di aver accettato Lecce al volo: “E’ una piazza importante per qualsiasi allenatore, quando ci sono 5mila persone sembrano poche ma negli altri gironi solo Pisa e Ascoli sono su questo livello”. Per quanto concerne la squadra, le idee sembrano già delineato sebbene siano rimaste coperte: “I valori tecnici sono palesi e anche la capacità di adattamento. Ci sono tutte le componenti per fare bene: certo, dovremo usare più la pietra leccese che il barocco”. Una sfumatura sottile, quella espressa dal 58enne originario di Macerata, poichè i monumenti barocchi, almeno a Lecce, sono fatti quasi solo del tradizionale materiale calcareo, ma che rimarca la predilezione per la sostanza più che per la forma, per la cultura del lavoro più che per il calcio parlato e rancoroso.

Interrogato su possibili movimenti di mercato, ha rinviato la questione di qualche giorno, volendo prima toccare con mano il materiale a disposizione, ma ha aggiunto la sua impressione: “Questa squadra mi piace molto”. Il suo maestro è Gianni Balugani, del quale è stato il secondo a Casarano all’inizio della sua carriera, mentre il modulo preferito è il 4-4-2. Con Pagliari è arrivato nel Salento anche il collaboratore tecnico Maurizio Tacchi, mentre il preparatore atletico, Paolo Redavid, e quello dei portieri, Roberto Vergallo, sono stati confermati. Mister Pagliari incontrerà per la prima volta la squadra alle 15, al “Via del Mare”. Mancheranno solo Mariano Bogliacino e Filipe Gomes, che usufruiscono di altri due giorni di vacanza.

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