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Tesoro: “L’esonero di Moriero nostra sconfitta”. Lerda: “Un passo alla volta”

Il direttore sportivo ha assolto il tecnico leccese e Sandro Morello da ogni responsabilità: "Situazione attuale rovescio della medaglia della rivoluzione nell'organico". Il nuovo tecnico non fa promesse: "Resettiamo e fra un mese ne riparliamo"

LECCE – “Perché questo è il mio mestiere”. La motivazione principale che ha spinto Franco Lerda ad accettare la proposta del Lecce di ritornare sulla panchina giallorossa sta innanzitutto nella sua professionalità. Lo ha detto il tecnico piemontese, rispondendo alla prima domanda rivoltagli in conferenza stampa. “Un pizzico di orgoglio” certo non manca, ha aggiunto, ma si è trattato – ha precisato – di una scelta “razionale perché i presupposti c’erano tutti”.

Il nuovo allenatore del Lecce ha voluto esprimere pubblicamente la sua vicinanza a Francesco Moriero, senza la retorica che ogni tanto accompagna gli avvicendamenti in panchina: “So quello che sta passando. A me è successa la stessa cosa quando allenavo il Torino”. Lerda non si è voluto assolutamente sbilanciare con promesse e tabelle di recupero. La sua ricetta parte dall’azzeramento di ciò che è stato fino ad oggi: “Mettiamoci in ordine e lavoriamo”.

Dell’organico che ha avuto a disposizione lo scorso anno sono rimasti solo Petrachi, Diniz e Bogliacino (Martinez si era appena aggregato quando Lerda venne esonerato), ma una buona consapevolezza della rosa attuale, il tecnico ha detto di averla. Tanto da immaginare una disposizione tattica che valorizzi l’impiego di Miccoli così come di Bogliacino: “Uno dei miei compiti è quello di cercare di metterli in condizione di esprimersi al meglio”. A proposito del capitano - il primo ad arrivare allo stadio insieme a Bencivenga - l’esito della prima ecografia alla coscia è stato per fortuna negativo, ma una seconda verrà effettuata nei prossimi giorni.

L’elenco degli infortunati resta comunque lungo ed è questo il primo dato oggettivo con cui Lerda sa di dover fare i conti: “Oggi abbiamo una rosa ristretta, ma non piangiamoci addosso”. Tutto il campionato, d’altra parte, è ancora da giocare e la formula inedita per i play-off di quest’anno (dalla seconda alla nona in classifica), potrebbe rappresentare, ha spiegato, un vantaggio. E’ però presto per parlare di punti e di ambizioni, bisogna “resettare e ripartire” facendo un passo alla volta: primo obiettivo, il Perugia: “Tra un mese poi ne riparleremo”.

Antonio Tesoro: “Moriero e Morello non sono i responsabili”.

La (seconda) presentazione di Franco Lerda è stata introdotta dal direttore sportivo Antonio Tesoro, mentre il padre, Savino, patron della società, si è seduto tra i cronisti. “Ringrazio Checco e Sandro. Non li ritengo responsabili della situazione in cui ci troviamo” ha esordito il numero due del club che ha fornito la sua versione: “C’è stata una scelta fatta a monte, quella di rivoluzionare la rosa e i problemi che abbiamo sono l’altra faccia della medaglia di quella decisione. Certo, quattro sconfitte non le immaginava nessuno”.

“Abbiamo avuto un sacco di infortuni che hanno colpito sia chi ha fatto il ritiro con noi, sia chi non l’ha fatto”, ha aggiunto prima di riconoscere che l’esonero di Moriero è stata una sconfitta per la società “con un carico emotivo negativo” difficile da sopportare. Antonio Tesoro ha quindi spiegato la scelta di Lerda: “Lui conosce noi e noi conosciamo lui. L’essersi ritrovati dimostra che il suo allontanamento non era stato dettato né dalla classifica, né da divergenze tecniche ma da situazioni che lo hanno reso inevitabile”. E così il direttore sportivo ha voluto alludere indirettamente al deterioramento del rapporto tra il tecnico e alcuni dei cosiddetti senatori: passaggio, questo, già espresso in circostanze precedenti.

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