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Primo round al Venezia. Ora il Lecce ha un solo risultato per arrivare in finale

La gara di andata della semifinale viene decisa da un gol di Forte, a inizio ripresa. I giallorossi sono apparsi contratti e solo un paio di volte hanno costruito occasioni interessanti. Nell'altra sfida tre reti del Cittadella al Monza

LECCE - Il primo round della semifinale play off è del Venezia che si è imposto 1 a 0 sul Lecce con gol di Forte, a inizio ripresa. Il punteggio mette ora i lagunari in condizione di giocare nel ritorno per due risultati su tre, ma i giallorossi vincendo col minimo scarto passerebbero il turno in ragione del miglior piazzamento in campionato. Sarà un match tutto in salita quello di giovedì, perché la squadra di Corini si è mostrata contratta, appesantita soprattutto dal punto di vista psicologico, lontanissima parente di quella che più volte era stata capace di accendere le gare con accelerazioni efficaci e di riprendere il bandolo della matassa anche in uscite non brillanti.  

Corini ha schierato Mancosu sulla linea dei trequarti, tenendo Henderson in panca, e per la linea difensiva ha dato fiducia a Dermaku al posto di Meccariello. La partenza dei padroni di casa è stata ad altissima intensità e alla fine del primo tempo il bilancio dei corner, dieci contro uno, bene rappresentava il trend della partita. Per il Lecce una solo chiara occasione, con Stepinski, di testa, al 34', mentre il Venezia era andato vicino al gol già al primo minuto, con Johnsen, al 5' con Modolo e al 40 ' con Forte. Nella prima e nella terza circostanza Gabriel si era fatto trovare pronto. 

Il vantaggio è arrivato sugli sviluppi di una azione sul fronte destro dell'attacco dei veneti, con Maleh che in area ha arpionato un cross trovando un assist per Forte: l'attaccante ha calciato lungo l'unica linea di tiro possibile, sul secondo palo, superando Gabriel. Nella circostanza hanno pesato a sfavore del Lecce un posizionamento piuttosto statico di Dermaku che non ha messo pressione a Maleh, abile a infilarsi nello spazio creato da Forte, e prima ancora la maggiore caparbietà dei padroni di casa nel conquistare due seconde palle. Due delle tante nel corso del match, a dire il vero e la cosa dà parecchio da pensare, considerando che la formazione di casa appena giovedì aveva dato fondo a tutte le proprie energie per avere la meglio sul Chievo sulla distanza dei 120 minuti. 

Trovato il gol il Venezia è arretrato visibilmente, anche per una logica di gestione delle risorse fisiche. Il Lecce ha conquistato con una certa continuità il possesso palla senza però trasformarlo in concretezza. Coda al 49' avrebbe anche l'opportunità di segnare, ma la sua conclusione ravvicinata dopo il controllo non è delle migliori e Maenpaa para comodamente a terra. Il tecnico dei lagunari, Zanetti, ha inserito Di Mariano per Johnsen al 64', due minuti dopo Corini ha risposto con Henderson per Bjorkengren. Mogol è andato in gol al 66' ma il suo tocco è chiaramente con la mano: automatica l'ammonizione comminata da Mariani, per il resto bravo a valutare correttamente due situazioni in area di rigore del Lecce sulle quali il Venezia aveva molto protestato.

Con lo scozzese in campo i salentini hanno tratto qualche giovamento nella circolazione del pallone ma il Venezia si è chiuso ermeticamente. Il Lecce si è mosso come fosse zavorrato: gli esterni, Gallo e Maggio, hanno spinto con molta cautela e, soprattutto il primo, non è mai riuscito a mettere al centro palloni interessanti. Gli interni di centrocampo, per parte loro, non hanno offerto valide alternative e la squadra di Corini ha trotterellato sterilmente nella ricerca della giocata risolutiva. 

Zanetti al minuto 74' è ricoso a Crnigoy per Fiordilino e Dezi per Aramu, mentre Corini ha mandato in campo Nikolov per Majer e Yalcin per Stepinski. Oggettivamente non sono i cambi che potevano invertire l'inerzia della gara. I lagunari hanno giocato accontentandosi del risultato - ed è un calcolo anche rischioso - ma il Lecce giovedì avrà due avversari: uno sul campo, che appare più in palla, più determinato, e un altro, il tempo, a incombere sulle scelte di gioco. I probabili recuperi di Pettinari e Rodriguez potrebbero cambiare le carte in tavola, ma è certo che i giallorossi hanno bisogno di una prestazione di carattere e di sostanza per guadagnarsi la finale, per la quale il Cittadella, vincendo 3 a 0 con il Monza, ha posto una seria ipoteca. Sarà dura, durissima.

Le foto del match al "Penzo"

Alla fine del match l'allenatore del Lecce ha dato la sua lettura, apparendo abbastanza provato: "Il Venezia è partito forte, siamo stati comunque bravi a reggere e già nella parte centrale del primo tempo abbiamo provato a palleggiare, ad abbassare il loro ritmo costruendo anche un paio di situazioni pericolose. Nel secondo tempo purtroppo hanno fatto una bella giocata e da quel momento abbiamo preso il controllo della gara, cercando di trovare le costruzioni giuste. Ci sono mancate incisività e qualità nelle scelte finali. Dobbiamo pensare a vincere la partita di ritorno, tra tre giorni".

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