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La prudenza di Liverani "Ancora 15 punti". Di Biagio: "Risultato bugiardo"

Il tecnico del Lecce ha qualcosa da recriminare ai suoi: "Col vento a favore dovevamo verticalizzare le giocate". Il tecnico degli ospiti, all'esordio: "Non siamo inferiori al Lecce, al Genoa e al Brescia"

LECCE – In sala stampa, al termine di Lecce-Spal, il primo a presentarsi è Gigi Di Biagio, all’esordio sulla panchina ferrarese. Il tecnico romano fa fatica, e bisogna dire con ragione, a digerire la sconfitta per 2 a 1 rimediata al Via del Mare. Un risultato che lascia la sua squadra sul fondo della classifica: “È vero che la situazione è complicata, ma abbiamo fatto una buonissima gara e creato diverse occasioni da gol. Certo oggi parlare di salvezza è quasi da folli, ma dopo una partita del genere vorrei che i ragazzi si rendessero conto del loro valore”.

La Spal per numero di occasioni è stata superiore ai giallorossi, ma ha anche pagato una certa fragilità nell’assetto difensivo: “Ci è mancato l’acuto vincente negli ultimi 30 metri, Petagna deve essere supportato di più dai centrocampisti anche se oggi comunque con gli inserimenti abbiamo creato tre, quattro occasioni limpide”.

Di Biagio si è detto convinto, da vecchio uomo di calcio, che i giochi non siano chiusi per quanto riguarda il discorso salvezza, che oggi per la Spal significa otto punti di distacco dalla Sampdoria che giocherà domani con la Fiorentina e che nemmeno Udinese e Torino sembrano del tutto al riparo: “È normale che qualche sorpresa in negativo ci sarà. Io credo che quando vinceremo qualche partita qualcosa poi. Non mi pare che siamo inferiore al Lecce, che sta giocando molto bene grazie al suo allenatore, né al Genoa e al Brescia.  La prossima settimana abbiamo una partita proibitiva, contro la Juve, ma non possiamo certo arrenderci”.

Liverani: "Nel primo tempo poca malizia"

In casa leccese l’umore è naturalmente diverso. Fabio Liverani non può che essere contento, ma un appunto da fare ai suoi ce l’ha: “Abbiamo fatto fatica a capire la partita. Nel primo tempo, col vento a favore, dovevamo cercare di più la verticalità: siamo ancora poco maliziosi. Poi c’è il valore dell’avversario, noi sapevamo che sarebbe stata questa la partita più difficile”.

Tra le note positive, invece, alcuni sprazzi di gioco bello ed efficace, come in occasione del rigore conquistato da Majer e del gol dello stesso sloveno: “Credo che siamo arrivati bene al tiro più di qualche volta, non solo sui gol. È chiaro che per come si erano messe le cose, con Falco fuori e Saponara in panchina e nessun attaccante a disposizione, doveva cambiare qualcosa: devo dire che Shakhov è entrato bene in partita, la squadra inizia a far vedere una certa velocità di esecuzione”.

Del resto Liverani ha ben presente l’esempio di una delle squadre che più ha amato: “Non potrò mai scordarmi di una Lazio di Erikson che giocava con cinque centrocampisti straordinari. Penso che molto dipenda dall’attitudine di tutta la squadra: Barak, Deiola quando fa la mezzala, Majer, sono giocatori diversi da Petriccione e Tachtsidis”. E a proposito dello sloveno, mattatore del match con un rigore procurato e un gol, Liverani ha rivelato un paio di aneddoti: “Proprio nella rifinitura gli ho detto se non era il caso che iniziasse a segnare anche in serie A. Poi nel fallo da rigore che ha subito ha preso un pestone molto forte, negli spogliatoi aveva un ematoma molto visibile. Per fortuna, si è ripreso bene”.

Infine, una valutazione sulla possibile quota salvezza: “Io sono della vecchia scuola e penso sempre ai 40 punti. Davanti abbiamo le gare con Roma, Atalanta, Milan e Juventus ma come ha dimostrato il girone di andata, quando abbiamo raccolto qualcosa con le grandi e invece mancato gli scontri diretti nel nostro mese più difficile, dobbiamo cercare di fare punti contro chiunque”.

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