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Responsabilità diretta. Per il Lecce un Ferragosto di fuoco

La procura federale ha ufficializzato i deferimenti a tredici club e 44 tesserati. Per la società giallorossa e per il Grosseto l'imputazione più temuta. Si presume che le sentenze definitive arrivino subito dopo il 15 di agosto

ROMA - La Procura federale della Figc ha deferito tredici club e 44 tesserati alla Commissione disciplinare nell'ambito dell'inchiesta sulle partite truccate, coordinata dai magistrati di Cremona e Bari. Per il Lecce - e per il Grosseto - l'imputazione più temuta, quella per responsabilità diretta che comporta, in caso di riconosciuta colpevolezza, la retrocessione. Tradotto in concreto, la Prima divisione della Lega Pro. 

A ciò si aggiungano i deferimenti per responsabilità oggettiva, derivante dal coinvolgimento dell’ex calciatore Giuseppe Vives (è stato chiamato in causa da Andrea Masiello, secondo il quale sarebbe stato al corrente della presunta combine) e anche presunta, in questa circostanza chiamando in causa l’ex calciatore del Bari, il già citato Masiello, che con l’ormai famigerato autogol, avrebbe avvantaggiato il Lecce.
Non che ci fossero molte speranze, ma la notizia picchia comunque come un pugno in pieno volto. Le indiscrezioni trapelate dopo l'audizione di Pierandrea Semeraro, presidente del sodalizio salentino all'epoca del derby di Bari finito sotto la lente di ingrandimento della giustizia ordinaria e sportiva per presunta combine, non facevano presagire nulla di buono. Le risposte fornite dall'ex numero uno del club non avrebbero convinto il procuratore Stefano Palazzi, che avrebbe sposato l'ipotesi accusatoria messa in piedi dai pubblici ministeri di Bari. 
 
A questo punto inizia l'iter processuale che dovrebbe portare alla sentenza definitiva subito dopo Ferragosto, quando il Lecce avrà già disputato il primo turno di Coppa Italia contro la vincente tra Albinoleffe e Chieti. Antonio Conte, allenatore della Juventus è stato deferito per omessa denuncia per le partite Novara-Siena e Albinoleffe-Siena, del campionato di serie B 2010-2011.
 
Intanto, il fondatore e presidente nazionale del Codacons, l’avvocato Carlo Rienzi, annuncia un maxi-ricordo collettivo. “E’ evidente come, alla luce dei gravissimi episodi emersi, i cittadini coinvolti e danneggiati abbiano diritto ad un risarcimento”, spiega in una nota. “Il nostro scopo è far ottenere a tifosi e scommettitori delle partite truccate non solo il rimborso delle giocate, dei biglietti per lo stadio, degli abbonamenti alle pay-tv, dei costi delle trasferte, ma anche il risarcimento dei danni morali subiti, per la buona fede tradita”.
“Chiederemo almeno 500 euro di indennizzo a tifoso – prosegue Rienzi – attraverso un’azione che sarà intentata non solo nei confronti dei giocatori responsabili, ma anche delle squadre di calcio coinvolte e degli enti sportivi.
 
 
 
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