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Saponara senza rimpianti: "Accetto il mio percorso, ora voglio solo guardare avanti"

L'ultimo arrivato in casa Lecce è stato presentato dal direttore generale, Giuseppe Mercadante. Dopo alcune stagioni non facili, cerca il rilancio. Sul trequartista forlivese punta molto mister Liverani

LECCE - Da tempo "intrigato" dall'interesse mostrato dal Lecce nei suoi confronti, Riccardo Saponara ha accettato con pieno entusiasmo la proposta dei giallorossi dopo aver parlato con Fabio Liverani. L'allenatore romano, che aveva bisogno di un trequartista di ruolo, per puntellare la sua organizzazione di gioco, ha ora a disposizione un calciatore il cui talento non è in discussione, ma che soprattutto nelle ultime stagioni, non ha avuto la continuità di rendimento necessaria per esprimerla. 

“Ringrazio il Lecce per la perseveranza che ha avuto, io farò di tutto per dare il mio contributo alla causa”, ha detto l’ultimo arrivato all’inizio della conferenza stampa nella quale è stato presentato dal direttore generale del club, Giuseppe Mercadante. Come noto, la trattativa non è stata semplice: di proprietà della Fiorentina, ha militato nel Genoa in questa prima parte di stagione, con scarsa fortuna.

“Cerco minutaggio, cerco l’opportunità di rimettermi in gioco. Ho parlato con il mister, mi piace sentirmi al centro di un progetto tecnico, essere parte di una squadra che punta molto sulla gestione tecnica della palla”, ha spiegato il 28enne forlivese ai cronisti. La sua condizione fisica non è ottimale: l’ultimo suo impegno agonistico risale a più di due mesi addietro. L’obiettivo è di riportarlo a un livello adeguato in breve tempo, ma sicuramente sarà aggregato al gruppo che domani partirà per Verona in vista del match di domenica: “Io mi sento già a disposizione – ha precisato Saponara – ma le valutazioni del caso le farà l’allenatore”.

Il calciatore ha scelto la maglia numero 18, ispirandosi a quella indossata da Baggio a Brescia, ma il suo idolo è sempre stato Kakà, il fantasista brasiliano che ha fatto impazzire i tifosi del Milan, la squadra in cui Saponara, poco più che 20enne ha avuto la possibilità di giocare, collezionando sette presenze in campionato per poi fare ritorno all’Empoli che lo aveva lanciato sul grande palcoscenico. Passato poi alla Fiorentina, si è fatto apprezzare nello scorcio finale della sua seconda stagione in viola, una volta venuto fuori da un lungo periodo condizionato da infortuni.

Tra l’altro in quel frangente perse la vita Davide Astori, il capitano della squadra: era il 4 marzo e dalla settimana successiva Saponara tornò a esprimersi su buoni livello: “Quella triste vicenda per ma ha rappresentato un crocevia: faticavo a riprendermi dopo un’operazione alla caviglia e non avevo molto spazio. Tornai in campo una settimana dopo la tragedia, contro il Benevento, con una spinta differente: facemmo bene, anche se alla fine non centrammo l’ingresso in Europa”.

Anche alla Samp, la stagione successiva, ha fatto discretamente bene, ma trasferitosi sulla sponda genoana, è rimasto negli ultimi sei mesi al margine del progetto tecnico, prima con Andreazzoli e poi con Thiago Motta. “Non conosco i motivi di questa situazione – ha dichiarato oggi, - ma non provo rabbia: accetto il mio percorso, non sono mai stato così bene con me stesso”.

Ha voglia solo di guardare avanti, adesso: “Conosco alcuni dei miei nuovi compagni. Tutti mi hanno parlato con entusiasmo della città, della tifoseria, della società e devo dire che ho trovato un ambiente familiare e caloroso, dove è facile inserirsi. Voglio ripagare questa bella accoglienza”.

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