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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Un sogno chiamato mondiale, Sabrina è pronta per il Sudafrica

L'atleta della Nest si racconta in un'intervista e svela segreti e ambizioni della sua grande passione: il triathlon

LECCE – La vita, anche quella sportiva, può cominciare (o ricominciare) anche a trent’anni. Come nel caso di Sabrina Manco, l’atleta di Cavallino della Nest che il 10 giugno scorso, nell’Ironman 70.3 di Pescara, ha conquistato, giungendo 14esima assoluta e seconda nella categoria S4, per il secondo anno consecutivo lo “slot” di qualifica per l’Ironman 70.3 World Championship, in programma l’1 e 2 settembre prossimi nella Nelson Mandela Bay di Port Elizabeth, in Sudafrica. In soli tre anni Manco ha saputo, dopo essere approdata al triathlon dal ciclismo (disciplina in cui ha primeggiato, conquistando il titolo nei campionati italiani nella specialità della cronometro individuale e la vittoria al Giro d'Italia di ciclocross 2012-2013), innamorarsi di uno sport tra i più belli e i più completi che ci siano. La fusione in un’unica disciplina di tre sport di “fatica” come nuoto, bici e corsa. Tre anni di allenamenti, sacrifici, lavoro, impegno e perseveranza, che la porteranno a rappresentare il Salento in una delle gare più importanti del panorama mondiale, il sogno di ogni triatleta.

Una grande soddisfazione per una piccola grande atleta al culmine di una lunga carriera che, in oltre 25 anni di attività (a partire dall’anno 1990), l’ha portata a conquistare titoli e trionfi, non solo a livello regionale ma anche nazionale. Prima dei campionati in Sudafrica Sabrina sarà impegnata con la sua squadra nell’XTerra Italy, che si svolgerà a Scanno (in Abruzzo) il 22 luglio. Si tratta di una delle gare in assoluto più dure e difficili nel panorama del triathlon. L’XTerra, infatti, prevede una distanza di 1500 metri di nuoto (nel lago di Scanno), 30 chilometri da affrontare in mountain bike su sentieri caratterizzati da salite e discese impegnative (sulle montagne selvagge del Parco Nazionale d'Abruzzo), e 10 chilometri di trail run su strade sterrate con altimetria e percorsi difficili (tra i vicoli di uno dei borghi più belli d'Italia).

Proprio a Scanno, nell’edizione del 2016 e del 2017, l’atleta di Cavallino ha conquistato un fantastico terzo posto, ottenendo la prestigiosa qualificazione per i campionati mondiali XTerra a Maui (una delle isole delle Hawaii). Un riconoscimento che35265482_1974714402539200_4181284184599298048_n-2 pochi atleti possono vantare, ma cui la Manco ha dovuto rinunciare per mancanza di sponsor in grado di accompagnarla e sostenerla in un progetto tanto affascinante quanto dispendioso. Quest’anno la triatleta salentina proverà a conquistare nuovamente lo “slot” per le Hawaii, con la speranza di trovare imprenditori e professionisti che vogliano sposare e abbracciare un progetto importante non solo a livello sportivo ma anche e soprattutto mediatico, portando e promuovendo il nome del Salento in giro per il mondo.

Sabrina qual è stata la svolta nella tua carriera sportiva?

“Sicuramente l’approdo alla Nest sotto la guida del maestro Stefano De Razza. Stefano ha creduto in me e mi ha indirizzato verso i miei obiettivi, facendomi lavorare molto per migliorare, soprattutto nel nuoto, e diventare un’atleta più forte e più completa. Mi ha fatto capire che nessun traguardo è impossibile se ci credi e ti impegni per raggiungerlo”.

Cosa ti piace del triathlon?

“E’ uno sport in cui non ti annoi mai, perché l’allenamento è sempre diversificato, e poi è completo perché fonde tre discipline apparentemente diverse tra loro. In più ti permette di trascorrere tanto tempo all’aria aperta e di prepararti e gareggiare in luoghi incantevoli, viaggiando e visitando posti diversi”.

 Quante volte ti alleni alla settimana?

“Mi alleno sette giorni su sette, quasi sempre due volte al giorno, dividendo la preparazione tra il nuoto in piscina e acque libere, la bici (sia da corsa che Mtb), e la corsa. Poi ci sono i cosiddetti “combinati”, l’unione di due o più discipline, fondamentali nell’allenamento del triathlon. Il fine settimana, di solito, ci sono le gare o gli allenamenti più lunghi e impegnativi”.

Quali sono le difficoltà maggiori con cui devi fare i conti?

“Sicuramente il fatto di dover conciliare lo sport e gli allenamenti con il lavoro e gli impegni famigliari. Non essendo un’atleta professionista ho la mia attività da portare avanti con mio marito, visti i costi elevati per le iscrizioni alle gare e le trasferte, e la Lacrime-3grossa difficoltà di riuscire a reperire sponsor. Poi le sveglie d’inverno, quando fuori è ancora buio e devi allenarti anche con il freddo e la pioggia. Inoltre devo seguire una dieta ben precisa, sotto la guida del mio nutrizionista sportivo, Michele Carrozzo”.

Cosa rappresenta per te l’Ironman 70.3 World Championship?

“E’ un sogno che si avvera e che mi ripaga dei tanti sacrifici fatti. Lo scorso anno ho dovuto rinunciare per motivi economici, ma quest’anno spero di essere al via della gara in Sudafrica e di onorare la maglia della Nest, rappresentando al meglio l’Italia e il Salento”.

Quali sono le tue aspettative?

“Per me sarà la prima gara all’estero e la prima occasione di partecipare a una competizione così importante, confrontandomi con atlete provenienti da tutto il mondo, molte delle quali professioniste e autentiche leggende del triathlon. Con il mio allenatore, che mi ha accompagnato in questa lunga preparazione iniziata a settembre scorso, abbiamo lavorato tanto, ora dobbiamo solo raccogliere i frutti di ciò che abbiamo seminato. Di sicuro mi impegnerò al massimo e ce la metterò tutta”.

C’è qualcuno che vuoi ringraziare?

“A parte il maestro De Razza mio marito Paolo, che da sempre mi supporta e condivide con me la passione per lo sport, senza farmi mai mancare il sostegno e la fiducia in ciò che faccio. Allenarsi insieme è una gioia che rende tutto ancora più bello. La mia squadra, composta da ragazzi e ragazze fantastici, un gruppo che sa trasmetterti forza e passione, che non ti fa sentire mai solo e con cui ogni sacrificio è più facile. Poi la mia prima squadra di ciclismo, il Gruppo sportivo Tugliese, presieduta da mio padre”.

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