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Un viaggio di istruzione per coltivare il sogno europeo: una strada lunga, non impossibile

La prima amichevole del Lecce all'estero, a Heerenveen, nei Paesi Bassi, è stata l'occasione per toccare con mano un modello avanzato di gestione del sistema calcio. Il presidente Sticchi Damiani: "Un giorno speciale"

LECCE – Infinite distese di verde attraversate da corsi d’acqua, mucche e cavalli, piste ciclabili che corrono lungo le strade, anche quelle extraurbane.

La distanza che separa Il Groeningen Airport Eelde, scalo di arrivo del Lecce nel primo pomeriggio di ieri, ed Heerenveen, la cittadina dove la squadra giallorossa era attesa per una gara amichevole, è un paesaggio profondamente agricolo, impressionante per la sua regolarità.

Gli abitanti sembrano molto fieri del luogo in cui vivono e non è un caso se nell'Abe Lenstra Stadio, prima di ogni partita disputata, risuonano le note dell’inno della Frisia, una delle province che compongono i Paesi Bassi. Del resto, sono accorsi in migliaia nell’impianto per l’ultimo test match dei locali prima dell’esordio nella Eredivisie, la prima divisione olandese (venerdì, 13 agosto contro il Go Ahead Eagles di Deventer). L’impianto sportivo, capace di 26mila posti a sedere – gli abitanti sono circa 50mila – è un gioiello di funzionalità: ci sono punti ristoro e ristoranti sotto le tribune, c’è un museo con i cimeli, i trofei e le foto del club e anche uno shop dove acquistare le maglie e i gadget del club.

Visto da fuori, l’Abe Lenstra Stadion ha quasi l’aspetto di un centro commerciale, ma all’interno non c’è nulla di alienante o asettico: è tutto pensato per rendere confortevole la permanenza dei sostenitori prima, durante e dopo i match. Le comodità del “consumismo” non sembrano intorpidire la passione: il pubblico partecipa alle fasi di gioco e c’è da scommettere che il clima campionato possa arrivare a essere molto caldo (come sarà per il derby con il Cambuur, per il quale sono stati già venduti tutti i biglietti).

La prima trasferta del Lecce all’estero per una amichevole (le precedenti fuoriuscite dal territorio nazionale sono ascrivibili alla Coppa Italo-inglese semiprofessionisti e al Trofeo Anglo Italiano) è una esperienza complessiva, più che una semplice partita di calcio (durerà solo un tempo a causa di un violento acquazzone), oltre che un regalo stupendo per la manciata di tifosi presenti.

L’invito del club olandese è figlio degli ottimi rapporti tra Saverio Sticchi Damiani e Dennis Gijsman, suo omologo. Il preisdente del Lecce ha voluto aggregare al solito gruppo trasferta – staff tecnico e sanitario, calciatori, dirigenti accompagnatori e soci della proprietà –, anche molti altri componenti della società, dal delegato allo stadio e alla sicurezza al responsabile dell’area legale, dal segretario sportivo alla responsabile di biglietteria: figure che lavorano con grande impegno per far girare al meglio una macchina complessa come quella di un club professionistico di calcio. Non solo: della comitiva hanno fatto parte una decina di giornalisti sportivi. Non si è trattato di una gita, come si potrebbe pensare a prima vista, piuttosto di un viaggio di istruzione per capire come si declina il calcio in giro l’Europa più avanzata. C’è molto da imparare, alzando lo sguardo oltre il proprio orizzonte.

Le foto della giornata olandese

Sticchi Damiani, nel pomeriggio di oggi, ha voluto fare il punto dell’esperienza in terra di Frisia: “Al termine di questa nuova e stimolante esperienza desidero ringraziare chi ha contribuito in maniera importante a far vivere al club una giornata che resterà nella storia. Innanzitutto desidero ringraziare lo SC Heerenveen ed i suoi dirigenti per la splendida accoglienza e per la cordialità con le quali ci hanno ricevuto nella loro casa. A loro va l'augurio di tutta l’Us Lecce di ottenere, nell'immediato futuro i migliori successi sportivi e l'invito nella nostra terra per la gara di ritorno. Un grazie alla società 'All4football' dell'agente Federico Valentino, che ci ha supportato con professionalità e serietà nell'organizzazione dell'evento. Grazie di cuore agli sponsor di maglia che ci sono stati vicini in questo viaggio non senza dimenticare tutte le aziende che ci sono state accanto e che vorranno ancora esserlo nel nostro viaggio più importante. Un ringraziamento a tutti i giornalisti che ci hanno accompagnato in questa esperienza. Spero che abbiano vissuto un momento di crescita professionale al pari del nostro club”.

“Ieri – ha chiosato il presidente - è stato un giorno speciale che ha contribuito, più di qualsiasi intervista, a far capire quanto cuore, impegno ed idee ci siano in questo progetto da parte di tutti i soci dell’Us Lecce. Un grande grazie a tutto il gruppo squadra, compreso lo staff tecnico, per la disponibilità nell'affrontare un viaggio faticoso e per l'ottima figura in campo contro un avversario che punta stabilmente all'Europa League. Ed infine un ringraziamento speciale a tutta la struttura dell’Us Lecce, coordinata dal direttore generale Giuseppe Mercadante, che ha curato brillantemente ed in pochissimi giorni, tutti gli aspetti organizzativi di questa storica trasferta. La mia più sincera speranza è che in futuro questo club possa disputare all'estero qualcosa di più di un’amichevole”.

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