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Martedì, 23 Aprile 2024
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Il video di Chevanton è già un cult. Parte il contagio sulla rete

Il primo passo della nuova strategia di marketing del Lecce corre da un profilo all'altro. Ma basterà il cuore a contrastare la morsa della crisi e la delusione per la doppia retrocessione? La Nord, intanto, emette la sua sentenza

LECCE – Nel giro di qualche ora è già un successo e in pochi giorni sarà un cult. Il video di presentazione della campagna abbonamenti del Lecce, disponibile da questo pomeriggio per gli utenti di Facebook che si iscrivono alla pagina ufficiale del club, è on-line dalle 15 circa. Come anticipato già ieri, il protagonista assoluto è Ernesto Javier Chevanton, sua è la voce narrante. Il numero di mi piace  aumenta ogni minuto, i commenti sono entusiastici, le condivisioni moltiplicano il contagio “virale” sul social network. Un minuto e due secondi ad alta intensità emotiva, che non possono lasciare indifferenti.

Il primo passo della strategia di marketing 2.0 varata dal nuovo corso di via Templari è azzeccato, quasi perfetto. Non fosse per la presenza dello sponsor sulla maglia, ritirato poi dal gruppo bancario per le note vicende dell’inchiesta sulla presunta combine del derby del 2011. Certo, non basterà un video per trascinare il popolo giallorosso alla sottoscrizione della tessera che dovrebbe avere costi accessibili, in linea con i tempi.

Più dell’incertezza rispetto alla categoria che il Lecce disputerà, nodo che sarà comunque sciolto nei prossimi dieci giorni, pesa la crisi economica che induce le famiglie ad una stretta senza precedenti: i dati diffusi ieri sul ricorso alla cassa integrazione in deroga in provincia parlano da soli. C’è poi un fattore psicologico non trascurabile: la frustrazione accumulata negli ultimi, tumultuosi, mesi è un oggettivo deterrente e non è detto che tutti abbiano la forza di trasformare la rabbia in voglia di riscatto così come hanno fatto i ragazzi della Curva Nord che già domenica sera, al debutto ufficiale al Via del Mare in Coppa Italia, hanno esibito numeri e compattezza da serie A.

Ma c’è di più: prima ancora dei verdetti definitivi scritti dai giudici sportivi, è arrivata, implacabile, la sentenza contro la precedente proprietà, con la quale i rapporti – per usare un eufemismo – non sono mai stati idilliaci. Il coro rivolto a Semeraro all’inizio ed alla fine del match è stato pesante: quelle quattro parole messe una dietro l’altra si erano già sentite in svariate circostanze ma questa volta hanno avuto un effetto diverso, non rituale e scontato. Gli ultras non vanno quasi mai per il sottile e non ci si poteva aspettare una perifrasi verbale diplomaticamente corretta. Al netto dell’insulto oggettivo – mai piacevole, mai condivisibile - resta il peso di un giudizio che chiude, come il timbro su un fascicolo, i diciotto anni della gestione di Giovanni Semeraro e dei suoi figli, Rico e, da ultimo, Pierandrea.

Resta aperta invece, la pagina del cuore: “Serie A, serie B, siamo sempre qui”. E Delvecchio, che pure qualche sirena di mercato vuole corteggiato da altri club, che si volta, imboccando la scala per lo spogliatoio, per battere le mani alla curva. Nei momenti difficili ci vuole un atto di fede ed è in fondo quello che il Lecce oggi chiede, attraverso uno dei suoi figli più amati, alla sua tifoseria: “Ora comincia la nuova stagione. Questa è la nostra rivincita, dobbiamo esserci tutti”. I volontari si mettano in fila.

 

Cliccando sui seguenti link si avrà accesso ai profili ufficiali sui social network. Per Facebook e Twitter è necessario averne uno proprio.
 
 
 
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