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Sabato, 20 Aprile 2024
Volley

Volley femminile B1, Ilaria Maruotti: "Melendugno occasione irripetibile"

La schiacciatrice romana si è detta anche orgogliosa di poter essere un punto di riferimento per le compagne più giovani

Last, but not least: Ilaria Maruotti è l’ultima giocatrice a comporre la rosa della Narconon Melendugno per la stagione 2022-2023, una schiacciatrice di assoluto valore per la B1. Dopo tanti campionati disputati, ha ancora parecchia “fame” pallavolistica che potrà placarsi soltanto con la promozione. Ecco l’intervista che ha concesso alla società pugliese da neogiocatrice rossonera.

Per la prima volta giocherai in una squadra del Sud: cosa ti ha convinto maggiormente per approdare a Melendugno?

“Di sicuro il progetto che mi hanno proposto, Melendugno mi ha incuriosito subito con una proposta talmente interessante che era impossibile da lasciar andare. A 28 anni attaccarsi a nuovi stimoli fa sempre piacere. Quando mi è stato proposto di far parte della stessa squadra di Napolitano, Caracuta e Stival, ho pensato che un’occasione del genere non mi sarebbe mai più ricapitata. In particolare è raro essere compagne di una palleggiatrice così d’esperienza come Valeria”.

Finora hai incontrato Bruno Napolitano soltanto come avversario, che cosa ti aspetti da lui?

“La prima volta che ho incontrato coach Napolitano è stata dieci anni fa, il mio primo anno di Serie A1, quindi ho sempre sentito parlare di lui e finalmente stavolta è diventato il mio allenatore. Per me è un tecnico tutto da scoprire, ci ho soltanto giocato contro, forse è più lui che conosce me che il contrario”.

Nello stesso girone di Melendugno c’è anche il Volleyrò, società in cui sei cresciuta. Come affronterai questa sfida?

“È la prima cosa a cui ho fatto caso, nella società del Volleyrò sono cambiate tante cose in questi anni, ma anche solo rientrare nella stessa palestra o percorrere la stessa strada che ho visto per tanto tempo sarà emozionante, quei 6 anni non si dimenticano”.

Dopo Valeria Caracuta sarai la giocatrice più esperta di Melendugno, cosa ne pensi di questo mix tra giovani e atlete più navigate?

“Ci sono ragazze giovani che sanno dire la loro, sono molto volenterose e hanno preso seriamente in considerazione un progetto così importante. Non è da tutti, perché magari a una certa età non si vogliono prendere responsabilità tanto grandi: poi il fatto che vogliano affidarsi a noi più esperte è un’ulteriore responsabilità. Fa molto piacere che ci sia questa fiducia nei nostri confronti. Tutte le ragazze sono già concentrate sull’obiettivo promozione, forse dire che si è a metà dell’opera è troppo ma quasi ci siamo”.

L’obiettivo della Narconon è l’A2, una serie che conosci molto bene. Come si conquista?

“In realtà non credo di conoscere la risposta, finora non mi è mai capitato di conquistare l’A2, ma soltanto di giocarla. Sicuramente ci sarà da impegnarsi ai massimi livelli, cioè lavorare non come se fossimo in B1 ma cercare di superare sempre i nostri limiti. Questo è un consiglio che posso dare alle più giovani, per me questo è stato un atteggiamento di routine che porta a migliorarsi sempre di più. Se punti al massimo, le soddisfazioni sono una conseguenza che ti sei guadagnato. Formule magiche non ne esistono, ma più si suda sul campo e prima si possono raggiungere i risultati”.

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