Derby & combine, Semeraro e Quarta rei oltre ogni ragionevole dubbio
In 33 pagine i giudici d'appello smontano tesi alternative ed eccezioni. Testimonianze e riscontri portano a un quadro ben solido
In 33 pagine i giudici d'appello smontano tesi alternative ed eccezioni. Testimonianze e riscontri portano a un quadro ben solido
Un anno e sei mesi per l'allora presidente del Lecce e per l'imprenditore, accusati di frode sportiva per la presunta combine del derby del 2011
Le motivazioni sul famigerato Bari-Lecce non offrono reali novità. Semmai, chiariscono alcune ombre. Nessuno avrebbe assecondato Masiello, ma questi avrebbe fatto credere che l'accordo fosse in porto per intascare la cifra pattuita
Sono trascorsi 1373 giorni, era il 15 maggio 2011, dal derby della vergogna, quello della presunta combine costata la retrocessione in Lega Pro al Lecce e l'inizio di un lungo purgatorio per i tifosi e la società giallorossa. Il principale protagonista di quella combine, il difensore Andrea Masiello, è tornato da protagonista nel calcio che conta con la maglia dell'Atalanta
La Procura di Bari presenta il conto nel processo penale in svolgimento a Bari e relativo alla presunta combine nel derby del 15 maggio 2011. Una gara comprata, secondo l'accusa, dal club salentino per una cifra vicina ai 230mila euro. Imputati l'ex presidente del Lecce Pierandrea Semeraro, l'imprenditore Carlo Quarta e Marcello Di Lorenzo
Il difensore in forza ai giallorossi sarà sentito dal pm di Cremona Di Martino sulla vicenda che verte sull'ultima stagionale di serie A 2010-2011. Fu tirato in ballo da Zamperini. Ma non avrebbe partecipato, forse pur sapendo
Partirà il 10 maggio il processo sulla presunta frode sportiva nella sfida del 2011. A giudizio l'ex presidente del Lecce Pierandrea Semeraro, l'imprenditore Carlo Quarta e Marcello Di Lorenzo, amico di Andrea Masiello