Martedì 28 marzo a Otranto e in diretta streaming appuntamento l’appuntamento con il progetto in memoria della tragica vicenda del 1997 in cui persero la vita 81 persone e 25 risultarono disperse
Pochi ricordano, o forse molti dimenticano, che proprio il cosiddetto "blocco navale" provocò la tragedia della motovedetta albanese "Kater I Rades", che il 28 marzo 1997, la sera del Venerdì Santo, entrò in collisione, nelle acque del Canale d'Otranto, con la nave militare della Marina italiana "Sibilla", provocando una vera strage
Anche quest'anno, come ogni 28 marzo, i fiori sono tornati a galleggiare nella baia di Valona, per ricordare le vittime di quel naufragio. Cinquatasette vittime accertate nella collisione con la nave della marina "Zeffiro" e ventiquattro dispersi. Ma i verdetti che non hanno mai accertato la verità
Alla vigilia del 16esimo anniversario dello speronamento della motovedetta albanese, Integra Onlus annuncia: "Istituzioni indifferenti, domani nessun evento". Accuse al Comune di Otranto per il degrado del monumento al relitto
Tante le figure e gli enti che hanno collaborato alla realizzazione dell’opera contemporanea dalla Kater I Rades. Soddisfatti i rappresentanti istituzionali che rilanciano il ruolo strategico di Otranto come città dell’accoglienza
La motovedetta albanese, naufragata tragicamente dopo lo scontro con una nave italiana, è stata trasformata in opera monumentale dall'artista greco Varotsos. I familiari delle vittime presenti: "Aiutateci ad ottenere giustizia"
S'inaugura domenica 29 gennaio l'opera d'arte contemporanea tratta dalla trasformazione del relitto della Kater I Rades in monumento alla memoria nel porto di Otranto. Prima dell'evento, una conferenza sul senso del progetto
La trasformazione della Kater I Rades, la motovedetta albanese affondata nel 1997, in opera d’arte contemporanea è iniziata, ma restano i dubbi. L’opposizione in consiglio: “Comunità ed autorità di bacino non interpellate”