La Procura della Repubblica del capoluogo salentino ha chiuso le indagini relative a un avvocato 50enne di Martano. Alla base dell'inchiesta i presunti prestiti a tassi usurai che il professionista avrebbe concesso
Condanne in abbreviato per i tre fratelli Caroppo: Antonio, Massimo e Damiano. Il gup Antonia Martalò li ha condannati rispettivamente a 6 anni e sei mesi; 5 anni; e 3 anni e quattro mesi. Esclusa l'aggravante del metodo mafioso
Il sostituto procuratore della Dda, Alessio Coccioli, ha chiesto una condanna a 22 anni di carcere nel giudizio abbreviato che vede come imputati i fratelli Antonio, Massimo e Damiano Caroppo. La sentenza è attesa il 15 maggio
Sconto di pena in appello per Cosimo Chiuri, 61enne di Lucugnano, condannato in primo grado da tre anni di reclusione con l'accusa di usura. I giudici hanno ridotto la condanna a due anni, riconoscendo le attenuanti generiche
Confermata la condanna a due anni e mezzo di reclusione, inflitta a Giuseppe Greco, 63enne di Nociglia. Quattro i casi accertati, riguardanti due persone, che però non si sono costituite parte civile. Applicati tassi "capestro"
Saranno giudicati con con il rito abbreviato, il prossimo 22 marzo dinanzi al gup Antonia Martalò, i tre fratelli leccesi, Damiano, Massimo e Antonio Caroppo accusati di usura ed estorsione ai danni di sei imprenditori salentini
Gianni Antonio Minonne, originario di Alessano, ma da anni residente a Giorgilorio, è stato condotto in carcere per scontare la pena. Arrivò anche a malmenare una delle sue vittime che non riusciva a far fronte ad un pagamento
Sei anni e 8 mesi di reclusione: è questa la condanna nei confronti di Salvatore Peluso, 50enne di Tricase. I giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Lecce hanno però escluso l'aggravante delle modalità mafiose
Assoluzione in appello, per non aver commesso il fatto, per Cosimo Orlando, 31 anni, e ad Antonio Protopapa, 45 anni, di Alessano, condannati in primo grado con l'accusa di usura in concorso con l'aggravante delle modalità mafiose
Usura: sono state discusse oggi, dinanzi al gup Antonia Martalò, le posizioni di otto imputati. Per due la Procura ha chiesto l'assoluzione. L'indagine fu condotta nel 2010 dai carabinieri di Lecce