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“Stop alla Sars”, manifestazione di solidarietà contro polizia nigeriana

Si sono uniti in piazza Sant’Oronzo per manifestare il proprio disappunto circa la violenza delle squadre speciali al comando del presidente della Nigeria, Muhammadu Buhari

LECCE- “Stop a Sars” dicono i cori che si elevano da piazza Sant’Oronzo, tra i cartelli che riportano le frasi “Solidarietà ai nostri fratelli nigeriani” e “Smetti la brutalità della polizia”: si è svolta dalle dieci di questo sabato, 24 ottobre, una manifestazione che unisce le grida dei fratelli nigeriani a Lecce alla lotta contro la violenza arbitraria delle forze dell’ordine nell’esercizio delle loro funzioni, in Nigeria.

“Non possiamo più chiudere gli occhi per i nostri fratelli e sorelle uccisi in Nigeria, siamo stanchi di portarci addosso il loro dolore – dice Victor Osadaye, che vive e lavora in Italia dal 1994, a Lecce da qualche anno. - Ecco perché stamattina stiamo facendo questa manifestazione contro lo Stato corrotto e contro tutte le cose che sta facendo la Sars”.

In Nigeria l’acronimo Sars lo conoscono bene. Non si riferisce alla pandemia che colpì qualche anno fa l’Asia, ma alla famigerata squadra speciale antirapine della polizia federale, il cui incarico dovrebbe essere quello di contrastare la criminalità, l’obiettivo per cui fu costituita nel 1984. Invece, la Sars è corrotta. Le torture si placano quando la vittima cede soldi, proprietà personali e altri beni di valore e se non si può pagare, le torture continuano.

“Ma alla fine sono diventati i rapinatori e gli assassini dei nigeriani- prosegue Victor mentre i cori invadono piazza Sant’Oronzo attirando l’attenzione dei passanti. - Abbiamo anche un presidente che è un fallimento e da cinque dice sempre di non sapere cosa sta succedendo nel suo Paese. È arrivato il momento di andarsene e lasciare spazio ai giovani” dice Victor esprimendo il proprio parere sul presidente della Nigeria, Muhammadu Buhari.

Sono giornate estremamente calde dal punto di vista politico e sociale quelle che si vivono in Nigeria, uno Stato complesso, ricco di disuguaglianze sociali e ben poco democratico nella gestione del potere. In tutte le principali città del Paese, numerosi cittadini si sono riversati nelle strade per chiedere di mettere fine alla violenza che attanaglia l’intera comunità e i fratelli e sorelle che vivono nella città di Lecce, hanno deciso di esprimere la loro solidarietà in modo pacifico e civile, alla presenza dei poliziotti giunti in piazza per presiedere alla manifestazione.

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