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Giovedì, 25 Aprile 2024
Casarano

Omicidio di Ruffano, al via il processo. Assente in aula il presunto killer

E' stato avviato, questa mattina, il processo a Michele Espedito Valentini, l'uomo di Supersano, che si presentò armato a casa della vittima, per un chiarimento. Tra gli imputati, anche Dario Traversa, accusato di favoreggiamento personale

LECCE – Si è aperto oggi, dinanzi ai giudici della Corte d’assise di Lecce (presieduta da Roberto Tanisi), il processo relativo all’omicidio di Roberto Romano e del ferimento di Dario Traversa, avvenuti il 24 marzo 2012. A giudizio è finito Michele Espedito Valentini (assente oggi in aula), 27enne di Supersano, l’uomo che ha raggiunto armato l’abitazione di Romano nel pomeriggio di fine marzo scorso. I familiari della vittima si sono costituiti parte civile.

Un omicidio scaturito al culmine di una violenta discussione, la situazione sarebbe degenerata e il 27enne avrebbe esploso alcuni colpi di pistola nella stanza da letto della vittima. Romano sarebbe poi deceduto durante il trasporto in ospedale, mentre Traversa è rimasto ferito al femore sinistro. Tra gli imputati, anche lo stesso Traversa, accusato di favoreggiamento personale per non aver rivelato agli inquirenti l’identità di Valentini. Traversa sarà giudicato con il rito ordinario. Già stralciata, invece, la posizione di Andrea Macagnino, (accusato di concorso anomalo in omicidio e tentato omicidio), che ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato. Il 22enne avrebbe accompagnato il presunto omicida sul luogo del delitto con la sua Golf, notata da alcuni testimoni, imboccando controsenso via Boccaccio, Lì, lo avrebbe atteso con il motore acceso e la portiera del lato passeggero aperta, per poi darsi alla fuga.

Valentini fu arrestato alcuni giorni dopo, quando si consegnò ai carabinieri di Maglie, dove ad attenderlo c’era il suo legale, l’avvocato Mario Coppola. Nei suoi confronti il gip Carlo Cazzella aveva emesso, il 31 marzo 2011, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il 27enne era irreperibile da una decina di giorni. Il 27enne spiegò ai magistrati di aver intrapreso, già da un po’ di tempo, una relazione con la moglie della vittima. Relazione di cui probabilmente Romano aveva saputo, anche perché aveva notato Valentini aggirarsi, il giorno dell’omicidio, nei pressi della sua abitazione. Nel pomeriggio Roberto Romano si sarebbe recato a casa del suo rivale invitandolo a casa per un chiarimento. “Non doveva succedere – affermò il 27enne –, è stata una tragedia”.

Espedito Valentini-2-2-4I sospetti dei carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Lecce, guidati dal capitano Biagio Marro, si sono indirizzati quasi subito su Valentini. Nonostante la complessità della vicenda e il contesto di silenzi e connivenze in cui il grave fatto di sangue si è consumato, sono bastate meno di 24 ore, infatti, per tracciare un profilo del presunto assassino e del possibile movente. La ricostruzione dei fatti è partita dall'analisi della scena del crimine, che ha permesso di ipotizzare una conoscenza e una frequentazione del killer con Romano e Traversa, tale da giustificare l'ingresso in casa. Da qui, la minuziosa indagine dei militari, che hanno riscontrato notevoli difficoltà a causa della reticenza di diversi residenti nella zona a esporsi. Indagine serrate e articolate che hanno trovato riscontro negli inquirenti: da una parte sostituto procuratore Giovanni De Palma e dall’altro il gip Carlo Cazzella.

Gli imputati sono assistiti dagli avvocati Mario Coppola, Francesca Conte, Francesco Vergine e Francesco Fasano.

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