Filanto, cassa integrazione per due aziende. Mancano gli altri decreti ministeriali
Il ministero del Lavoro ha autorizzato la cassa straordinaria per un anno in favori dei dipendenti Labor e Zodiaco. Le altre due società, Tecnoscuole e Italiana Pellami, rimangono in attesa. Guagnano: “Siamo già in fase autorizzativa”. Nessuna notizia degli arretrati
LECCE – Un altro anno di cassa integrazione straordinaria per i lavoratori dell’ex impero calzaturiero Filanto di Casarano: dal 3 gennaio 2014 fino al 3 gennaio 2015. La notizia, pervenuta dai segretari di Cgil Lecce e Filctem Cgil, è buona solo a metà.
Il dicastero del Lavoro, infatti, ha finalmente autorizzato i decreti ministeriali per gli ammortizzatori in favore dei soli dipendenti delle aziende Zodiaco e Labor. Ciò significa che l’intera platea dei lavoratori che ammonta a 370 unità, incluse le aziende Tecnosuole e Italiana Pellami che appartengono allo stesso cluster Filanto, non è attualmente coperta.
“Auspichiamo che nei prossimi giorni il ministero proceda con le autorizzazioni per gli ammortizzatori sociali in favore delle altre due società”, hanno commentato i sindacalisti. In realtà, ha aggiunto il segretario di categoria Giuseppe Guagnano, dovrebbe trattarsi di una questione di pochi giorni e l’intero iter sarebbe già in fase autorizzativa.
Le operazioni burocratiche per l’ottenimento della Cigo, del resto, non sono state rapidissime. E gli intoppi di varia natura imperversano nell’intera vicenda Filanto. Gli accordi della cassa integrazione per il 2014 sono stati firmati, infatti, a metà febbraio nel corso di una riunione tenuta presso la sede dell’assessorato provinciale al Lavoro, in via Salomi a Lecce, e riguardavano tutte e quattro le società del gruppo di Casarano.
Ma è rimasta completamente in sospeso la questione relativa alle mensilità arretrate, ben cinque: mai erogate perché mancano i decreti autorizzativi al pagamento. E ciò nonostante l’accordo politico, già firmato presso il ministero dello Sviluppo economico, che se dovesse “saltare” scaricherebbe sulle spalle dell’azienda l’intero costo degli arretrati.