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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Il pm ne invoca la condanna per furti e lui intanto va a rubare legna nei campi

Proprio oggi la Procura ha chiesto sei anni per Quintino Causo, 49enne di Casarano. Ma lui, nel frattempo, si trovava con un complice in un podere comunale, a tagliare legna senza autorizzazione. I due arrestati per furto e danneggiamento aggravato

CASARANO – Quando si dice “nel segno del destino”. Nelle stesse ore in cui il pm Carmen Ruggiero ne chiedeva la condanna a sei anni, in quanto ritenuto fra i leader di una variegata banda di ladri dedita al furto di qualsiasi cosa possa rappresentare un pur minimo guadagno (“Operazione Papira”, di cui si parla a parte), lui, Quintino Causo, 49enne di Casarano, per non smentirsi, si faceva cogliere dai carabinieri con le mani nel sacco. Anzi, sulla legna. Di un fondo di proprietà comunale.  

Causo, infatti, è finito in manette nel primo pomeriggio di oggi con l’accusa di danneggiamento aggravato e tentato furto aggravato in concorso. Insieme con lui, nei guai anche un altro casaranese già noto, Nicola Lucio De Blasi, 44enne.

E’ stata la segnalazione di un cittadino a mettere in guardia i carabinieri della stazione di Casarano, per un sospetto furto di legna in atto in contrada Calò. Un passaggio di una pattuglia è bastato per scoprire che l’indicazione  era esatta: i militari, infatti, hanno notato due individui all’interno di un terreno ricco di alberi di ulivo. Imbracciando una motosega, ne stavano facendo ceppi sufficientemente maneggevoli da essere trasportati a bordo di un motocarro.

20131209_141734-2La vista delle divise ha subito suscitato un moto istintivo di fuga da parte di Causo, che ha allungato il passo cercando di dileguarsi fra le campagne. Ma è stato acciuffato in pochi istanti. De Blasi,  invece, non ha opposto resistenza. Vistosi ormai scoperto, s’è arreso subito. Ha postato a terra la motosega, attendendo che i carabinieri lo conducessero in auto.

Confermato il fatto che terreno fosse di proprietà comunale e che i due non avevano alcuna autorizzazione per tagliare gli alberi ed appropriarsi della legna, avvisato il pm di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce, sono stati tratti in arresto e sottoposti ai domiciliari. L’attrezzo è finito sotto sequestro, mentre i ciocchi sono stati restituiti al Comune. Per Causo, soprattutto, una giornata da dimenticare. In tutti i sensi. 

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