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Sabato, 20 Aprile 2024
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Il sindaco ai magistrati: "Riaprire la produzione o le aziende saranno fuori mercato"

Anche il primo cittadino Gianni Stefano chiede alternative al blocco totale, dopo i provvedimenti giudiziari su Filanto, Tecnosuole, Tomaificio Zodicaco, Italiana Pellami e Iris Sud. Il timore è dovuto ai tempi lunghi della giustizia

CASARANO – Riaprire le strutture per permettere di continuare a lavorare. La richiesta arriva dal sindaco di Casarano, Gianni Stefano, ed è rivolta nei confronti della magistratura leccese. Un’alternativa al blocco della produzione era già stata richiesta, come strada da seguire, nei giorni scorsi da Teresa Bellanova, deputata del Pd

Il primo cittadino casaranese non nasconde a sua volta la preoccupazione per la ricaduta negativa sull’economia locale. “Il maxi sequestro delle aziende calzaturiere di Casarano di questi ultimi giorni aggrava la situazione di profonda crisi del nostro territorio. Il settore calzaturiero – aggiunge Stefano -, ormai in difficoltà da anni, vede venire meno anche aziende che hanno fatto la storia della calzatura in Italia e non solo”.  
Che il comparto del Tac fosse in crisi profonda, è risaputo, tant’è che negli anni si sono sprecati i tavoli di concertazione per cercare un rimedio al problema. Ma, ora, con la mannaia abbattutasi su Filanto Spa, Tecnosuole Srl, Tomaificio Zodicaco Srl, Italiana Pellami Srl e Iris Sud Srl, si arriva allo stallo più totale. 

“Esprimo piena fiducia alla magistratura e agli organi inquirenti, ci saranno tempi e modi per fare chiarezza sulle questioni giudiziarie”, prosegue il sindaco. Che però teme tempi lunghi, con ciò che ne conseguirebbe. Tempi, quella della giustizia, che probabilmente “non coincidono con le esigenze dalla produzione”. “Le aziende interessate – dice Stefano - avevano delle commesse e dei tempi da rispettare, il venire meno della produzione ed il mancato rispetto dei tempi di consegna probabilmente le porterà definitivamente fuori mercato. Sono le preoccupazioni espresse anche dalle associazioni di categoria salentine – aggiunge -, secondo le quali, è  un rischio che il mercato della moda salentino non si può concedere, per le inevitabili ricadute sull’intero tessuto economico locale”.

“Allora, è prioritario salvaguardare il lavoro – sottolinea il sindaco -, è prioritario per l’economia salentina, è prioritario per quei lavoratori che si vedono venire meno l’unica fonte di reddito per portare avanti la famiglia. Rivolgo un appello agli organi competenti affinché, facendo ricorso agli strumenti ordinari o anche straordinari consentiti, permettano la riapertura delle aziende e la continuità delle produzioni”. 

“E’ necessario che la giustizia, con i suoi tempi essenziali per l’accertamento della verità, e le produzioni, che devono dei tempi imprescindibili per non uscire dal mercato, viaggino su binari paralleli. In questo modo – conclude - si coniugherebbero le esigenze di tutti, e soprattutto quelle di quei lavoratori, che al momento sono coloro che stanno subendo incolpevoli le concrete conseguenze di questa situazione”.   

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