Il Tac che sorride: firmato l'accordo per Casarano
Sottoscritto oggi a Roma l'Accordo di Programma. Il sindaco Venuti: "Il riposizionamento del sistema sociale ed economico ci ha permesso di rispondere alla crisi che attanaglia il nostro territorio"
Un accordo da 20 milioni di euro. Investimenti che ricadranno nel Basso Salento, grazie alla stretta di mano fra Casarano e la Riviera del Brenta, zona veneta da cui provengono le undici aziende interessate al calzaturiero. E quell'idea, diffusa e condivisa, di far risorgere un settore, quello del Tac, un tempo fiore all'occhiello di quest'estremo lembo di Puglia, oggi nel pieno di una crisi che ancora miete le sue vittime, come dimostra il caso Adelchi, sul quale pende la scure di una vertenza difficile. "L'accordo di programma sottoscritto oggi a Roma rappresenta per il nostro territorio un risultato importantissimo e corona il lavora di anni", commenta il sindaco di Casarano, Remigio Venuti. "Aver immaginato per tempo il riposizionamento del sistema sociale ed economico, senza trascurare quei settori del manifatturiero maturo che non intendevano restare sconfitti dinanzi alle sfide della globalizzazione, ci ha permesso di rispondere alla crisi che ha attraversato il nostro territorio e le nostre comunità con strumenti forti e strategici, che oggi consentono i primi importanti risultati".
"Rispondere alla crisi, e contemporaneamente innovare, rafforzando il ruolo delle amministrazioni pubbliche come motore di crescita e di sviluppo, stringendo un'alleanza tra istituzioni, imprese, cittadini, infrastrutturando il territorio - prosegue il primo cittadino -: sono queste le parole d'ordine che ci hanno ispirato, e che hanno consentito agli osservatori nazionali più importanti di considerare eccellente il nostro lavoro. Stamane un altro fondamentale tassello si è aggiunto, per consentire stavolta al tessuto economico di affrontare nel modo più adeguato le difficoltà, stringendo rapporti con altri sistemi produttivi, definendo progetti industriali adeguati, e così riaccogliendo anche nel mondo del lavoro e della produzione quanti in questi anni, purtroppo, erano stati costretti ad uscirne, pur avendo accumulato un sapere e un sapere fare di enorme valore".