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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Maxitruffa nel Casaranese, partono i primi risarcimenti. Ma non per tutti

Proseguono le indagini sulla presunta maxi vendita di polizze false nel Casaranese, da parte di un'indagata 51enne. Generali Italia ha cominciato a risarcire la metà dei malcapitati, per altri sarà invece impossibile: tra questi, un non vedente e persino persone intanto decedute

CASARANO – Proseguono senza sosta le indagini dei carabinieri e della guardia di finanza di Gallipoli sulla truffa assicurativa scoperta nel mese di maggio, ma probabilmente perpetrata da R.D.V già a partire dal 2008. Dopo la sfilza di denunce che sembrava ammontare a quota cento, tutte formalizzate da parte di coloro ai quali sono state vendute polizze false, in realtà i raggiri sarebbero molto di più. L'attività investigativa è sotto il coordinamento del sostituto procuratore Antonio Negro, titolare del fascicolo.

Mentre la polizia giudiziaria ha cominciato gli interrogatori dei danneggiati per valutare le loro testimonianze e raccogliere ulteriori prove dell’avvenuto reato, l’agenzia ha avviato le prime pratiche di risarcimento dei malcapitati. Al momento, la metà dei clienti truffati sarebbe già coperta sull’importo sottratto dall’indagata gallipolina. Generali Italia Spa, divisione Ina Assitalia di Casarano, tramite il suo referente locale Raffaele Azzariti, ha cominciato a liquidare i primi danneggiati. A oggi, circa 180mila euro sono stati versati nei contratti dei legittimi proprietari.

Altri sono in attesa dei riscontri e delle verifiche sui documenti. Altri ancora, purtroppo, non riceveranno mai alcuna somma. Coloro che hanno versato il denaro alla commerciante ed ex agente 51enne, non dispongono di prove dell’avvenuto versamento. Tra le vittime che non possono dimostrare il bonifico, anche un non vedente che perderà un importo di circa 17mila euro. E non è tutto. Tra i raggirati, persino persone che sono intanto decedute. Alcune già anziane e affette da patologie. Saranno le indagini a verificare se la scelta da parte della donna sia ricaduta volutamente o meno su soggetti deboli.

All’appello mancherebbero ancora circa € 160.mila euro che sono al vaglio della direzione della compagnia assicurativa per la complessità del raggiro e per la scarsa documentazione rinvenuta. Nessuna notizia, al momento, da parte dei due istituti di credito coinvolti nella vicenda (in un primo momento ne risultava soltanto uno). La 51enne, infatti, avrebbe aperto conti correnti in entrambe le filiali, intestandoli all’agenzia assicurativa nella quale, per giunta, era ritenuta una storica e affidabile collaboratrice.

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