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La guerra silente che priva il Mezzogiorno del suo futuro

"coesione e programmazione per invertire la rotta"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LeccePrima

A seguito delle recentissime rilevazioni contenute nel "RAPPORTO 2015 SULL'ECONOMIA DEL MEZZOGIORNO" elaborato da SVIMEZ (Associazione per lo sviluppo dell'industria nel Mezzogiorno), il Coordinamento dei GIOVANI POPOLARI - CASARANO dopo un'attenta analisi delle condizioni di sottosviluppo permanete nelle quali rischia di versare il tessuto economico - produttivo e valutate le relative ripercussioni sulle dinamiche sociali, ritiene necessario prendere posizione su questi temi al fine di aprire un confronto sulle possibili soluzioni di ripresa.

Dalla fotografia scattata da SVIMEZ riferita ai dati del 2014 ( anni dal 2000 al 2013 ) emerge chiaramente come l'Italia sia il paese che, nell'area Euro a 18 è cresciuto di meno dall'introduzione della moneta unica, registrando un valore del + 20,6 % ( peggiore rispetto al + 24 % della Grecia ) ed inferiore rispetto alla media europea del + 37,3 %. Da questo dato desolante risulta ancor più amplificata la gravità della condizione del Meridione cresciuto solo del 13 % rispetto al dato nazionale. Analizzando congiuntamente i dati relativi al Prodotto Interno Lordo ( P.I.L. ), alla produzione industriale, ai consumi interni ed agli investimenti, emerge chiaramente il quadro, così come identificato dallo stesso rapporto SVIMEZ, che : "Il Sud è ormai a forte rischio di desertificazione industriale, con la conseguenza che l'assenza di risorse umane, imprenditoriali e finanziarie potrebbe impedire all'area meridionale di agganciare la possibile ripresa e trasformare la crisi ciclica in un sottosviluppo permanente".

Particolare preoccupazione suscita il dato dell' Occupazione, giacché : " Il numero degli occupati nel Mezzogiorno, ancora in calo nel 2014, arriva a 5,8 milioni, il livello più basso dal 1977, anno di inizio delle serie storiche ISTAT " . La diffusione di un sentimento di mancanza del futuro nel Paese, trova maggiore conferma nei dati della sotto-occupazione femminile (al Sud lavora solo 1 donna su 5) e della disoccupazione giovanile under 24 che raggiunge il 56 %. Non si può accettare che poco più di un ragazzo su due sia fuori dal mercato del lavoro né tanto meno assistere indifferenti ad una vera e propria spirale di sfiducia che "quasi giustifica" il fatto che molti ragazzi/e non credano più nello studio e nella formazione. Non a caso nel Meridione si registra il maggior numero dei c.d. NEET (Not (engaged) in Education, Employment or Training ), ossia giovani che non lavorano né studiano.

Per quanto possa essere ostico e poco piacevole confrontarsi nei dati così desolanti, il Coordinamento dei GIOVANI POPOLARI - CASARANO ritiene prioritario vincere la sfida della rassegnazione, quale unica strada per tornare a costruire il futuro. Vi è bisogno, a tal proposito, di una visione comune delle forze politiche che hanno responsabilità ad ogni livello di governo, giacché mai come ora è necessario navigare nella stessa direzione.

Partendo da questa consapevolezza si PROPONE :

1. l'istituzione di una cabina di regia con apposita struttura ministeriale alla quale siano attribuite funzioni di programmazione ed attuazione, relativamente a :

  1. l'adozione di politiche industriali e dell'occupazione specifiche per il Mezzogiorno, tese soprattutto ad incentivare settori strategici di sviluppo quali :
  • il turismo inteso in ogni declinazione del termine per lottare il fenomeno della stagionalità, quindi non solo balneare ma anche di tipo artistico- culturale, legato all'enogastronomia si pensi alle strade dell'olio e del vino, termale, religioso, congressuale, ecc ;
  • l'agricoltura anche e soprattutto di tipo biologico principalmente orientata alla riscoperta delle vecchie colture tradizionali rese desuete dalle logiche commerciali della coltivazione intensiva di tipo industriale;
  • al sostegno nella fase di commercializzazione estera di prodotti tipici dell'enogastronomia, per agevolare chi produce ad incontrare la domanda dei mercati lontani;
  1. l' adozione di politiche fiscali, contributive e di accesso al credito coerenti con le caratteristiche economico produttive del territorio meridionale;
  1. l'adozione di un piano straordinario di investimenti per la realizzazione di opere infra-strutturali sicuramente viarie e ferroviarie ma anche e sopratutto portuali di tipo turistico e commerciale ( valorizzando la naturale collocazione dell'Italia Meridionale nel Mediterraneo ) nonché di connettività digitale;

2. una migliore programmazione dei fondi europei e la relativa adozione di procedure più agevoli capaci di garantire maggiore accessibilità ed efficacia di spesa.

Le ragioni di questa proposta devono ricercarsi nell'obbligo di contrastare la tendenza che vede cristallizzarsi la posizione di un Paese diseguale e sempre più diviso al suo interno. Colmare il solco tra Nord e Sud diventa necessario per impedire al Meridione di scivolare inesorabilmente verso l'aumento dei fenomeni di POVERTA' ( il cui rischio riguarda oggi una persona su tre ) e CROLLO DEMOGRAFICO ( nel 2014 al Sud si sono registrate solo 174 mila nascite, livello minimo storico mai registrato dall'Unità del Paese ), i quali insieme lasciano supporre che, nei prossimi anni, quest'area del Paese sarà vittima di uno stravolgimento demografico che lo stesso SVIMEZ descrive come "uno tzunami dalle conseguenza imprevedibili".

Si condivide in questo senso il pensiero del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che nel commentare i dati del rapporto durante la cerimonia ufficiale di qualche settimana fa, ebbe a dire : "Non possiamo abbandonare un'intera generazione di giovani, non possiamo abbandonare il Meridione".

Il Coordinamento dei GIOVANI POPOLARI - CASARANO rileva in tal senso una grande attenzione su queste problematiche da parte del nuovo Governo Regionale ed in special modo riscontra con ottimismo la grande sensibilità dell'Assessore al Welfare SALVATORE NEGRO che su sua proposta in Giunta Regionale, ha approvato due importanti delibere di finanziamento delle politiche sociali regionali e dei Comuni associati in Ambiti territoriali per complessivi 45 milioni di euro.

COORDINAMENTO GIOVANI POPOLARI - CASARANO

- ARMANDO DE MARCO

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