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Pediatria, scintille fra sindaco e Asl a colpi di ordinanze e impugnazioni

Stefano ordina la ripresa del servizio, la direzione generale replica andando al Tar. E segnalando anche l'occupazione alla Procura

CASARANO – E’ sempre più braccio di ferro sul caso che vede al centro l’ospedale “Ferrari” di Casarano, sindaco Gianni Stefano in testa, e l’Asl di Lecce come controparte. Un braccio di ferro destinato ad avere uno strascico giudiziario, perché di fronte all’azione di Stefano, la disposizione di riattivare immediatamente il reparto di Pediatria, è arrivata la reazione dell’Asl: l’impugnazione dell’ordinanza davanti al Tar.

Il primo cittadino si è avvalso dei poteri conferitigli per legge, quelli di autorità sanitaria locale, ordinando quindi alla Direzione sanitaria della e alla Regione Puglia “l'immediata riattivazione del reparto di pediatria” e quindi i “contestuali ricoveri di ogni tipologia”. Il tutto, attraverso un’ordinanza sindacale urgente (la numero 135) subito notificata ai due enti e al prefetto di Lecce e pubblicata all'albo pretorio del Comune di Casarano.

Le motivazioni del sindaco

“Il mio provvedimento è ampiamente motivato”, spiega Stefano. “Basti considerare che a seguito della chiusura del reparto di Pediatria dell'ospedale di Casarano, con la relativa soppressione dei dodici più due posti letto, attualmente presso l'ospedale di Gallipoli ve ne sono disponibili solo dieci”. E lo dice citando come fonte i dati della stessa Asl Lecce.

All’0rigine della decisione del primo cittadino, “l'ampiezza del territorio interessato e il numero limitato dei posti letto attualmente disponibili presso l'ospedale di Gallipoli” che a suo avviso e di tutti coloro che in queste ore si stanno battendo contro il piano, non permetterebbe di “garantire il li

Il sindaco menziona anche alcuni dati recenti. “Gli accessi al reparto di Pediatria dell'ospedale di Casarano nell'anno 2016 sono stati superiori a 2mila e 200 e gli accessi al reparto di Pediatria dell’ospedale di Gallipoli” nello stesso periodo “di poco superiori a mille”. Ancora, per Stefano il reparto casaranese è il primo in provincia in termini di ricoveri e produttività.  Si è poi in prossimità dell’inverno, con tutto il carico di patologie tipiche della stagione, e da qui deriva che il solo ospedale gallipolino potrebbe non essere adeguato a far fronte a tutte le richieste di ricoveri.

Altro punto che tocca il primo cittadino di Casarano è quello delle motivazioni. A suo modo di vedere, non sarebbe possibile coglierne nella chiusura del reparto di Pediatria in presenza di Chirurgia pediatrica attivo. “La Asl di Lecce – dice - non ha mai adottato l’atto aziendale, violando la legge numero 4 del 25 febbraio 2010".

E poi, fra le ragioni della rivolta e dell’adozione dell’ordinanza: “L'ospedale di Gallipoli non è dotato della risonanza magnetica neonatale e ciò crea la necessità di spostare i piccoli pazienti in ambulanza da un nosocomio all’altro, per essere sottoposti alle indagini diagnostiche necessarie e il relativo viaggio in ambulanza espone ad ulteriori rischi la salute dei piccoli degenti nel periodo pre e post-operatorio”.

In tutto questo, il Comune di Casarano ha anche impugnato davanti  all’autorità giudiziaria il regolamento che disciplina il piano di riordino ospedaliero. L’udienza di merito è fissata per il 20 febbraio 2018. “Non capiamo il motivo di tanta urgenza da parte dell’Asl di Lecce nel chiudere dei reparti presso l'ospedale  prima della     decisione di merito, così come riportato nelle motivazioni dell’ordinanza del Tar di Lecce”.

La secca replica dell'Asl di Lecce

Ma intanto, l’ASL ha annunciato questo pomeriggio di aver impugnato l’ordinanza del sindaco di Casarano. La direzione strategica ha conferito incarico legale per richiedere al Tar di Lecce la sospensiva dell’ordinanza, ritenendo di dover quindi proseguire con il trasferimento della Chirurgia pediatrica dall’ospedale di Casarano a quello di Lecce secondo il cronoprogramma.

“Scopo dell’azienda è quello di fornire un migliore servizio all’utenza, potendo gestire in un’unica sede sia i neonati con gravi patologie sia i bambini più grandi e diminuendo, di conseguenza, anche la mobilità passiva”, spiega una nota stampa.

Non solo. La direzione dell’Asl ha anche segnalato alla Prefettura e alla Procura della Repubblica di Lecce l’occupazione permanente del reparto di Chirurgia pediatrica. Insomma, scintille e la battaglia è solo all’inizio.

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