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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Salvo per la prontezza di riflessi: i colpi di pistola furono esplosi per ucciderlo

I militari della sezione Investigazioni scientifiche di Bari con i colleghi del reparto operativo di Lecce hanno ricostruito la scena dello sconcertante episodio del 23 agosto scorso, avvenuto alle porte di Casarano

LECCE – Gli esami balistici hanno confermato le prime impressioni: alle porte di Casarano, la notte del 23 agosto, si è consumato un tentato omicidio. I cinque colpi di pistola esplosi all’indirizzo della Renault 4 condotta da un appuntato dei carabinieri in servizio presso la centrale operativa della compagnia di Casarano, lo avrebbero centrato in pieno se il militare non avesse avuto la prontezza di rannicchiarsi sotto il cruscotto. Soprattutto quelli che attinsero la fiancata sarebbero stati potenzialmente letali.

La ricostruzione dell’episodio, rimasto tuttora senza responsabili né movente, è stato ricostruito con estrema accuratezza dai tecnici della sezione Investigazioni scientifiche di Bari con la collaborazione dei carabinieri del reparto operativo di Lecce: il militare stava rientrando presso la propria abitazione quando notò due auto in DSC06676-2sosta – un’Audi A3 e una Punto -  sul margine di una carreggiata, nei pressi di una rotatoria. All’interno dei due veicoli il carabiniere vide delle persone che ritenne sospette e decise quindi di fermarsi poco più avanti per chiedere l’intervento dei colleghi.

Nel contempo la vettura di cilindrata maggiore mosse verso di lui, senza convenevoli: partì un colpo, poi un altro e un altro ancora. Tutti in rapida sequenza, almeno cinque.

La ricostruzione, avvenuta il 22 settembre scorso, ha offerto numerosi riscontri alla versione del carabiniere e di coloro che – sebbene indirettamente – vennero per primi a conoscenza dell’episodio. Le indagini continuano a spron battuto.

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